CAPITOLO XVJI Il Lazzeretto. I due giovani dello scrittoio del sig. Segur mi dissero un giorno, se io voleva nel mattino seguente andare a divertirmi con loro in un battello, e far delle gite ad alcune isole della laguna. Contentissimo fui di questo invito. — La mattina dietro vennero di buonissima ora a svegliarmi. Alla riva di casa era approntato un battello addobbato pulitamente, e trovai in esso altri quattro allegri giovanotti. M i fecero sedere sul trasto. La barca serpeggiava con rapidità per gl' interni intricati canali di Venezia. Ancorché que’ giovani passassero tutti per bravi sollazzieri (1), pure trovarono da che dire co’ barcaiuoli di mestiere, i quali bene spesso acremente gli rampognavano, e talvolta con impertinente derisione, di mancar a molti punti di ordine nell’ arte di remigare, cui io non conosceva. Ma poi mi dissero gli scritturali di Segur, che tutti i barcaiuoli sprezzavano i sollazzieri, e voleano a questi in ogni incontro mostrar la loro maestria ed intelligente superiorità nell’ arte di vogare e di bene guidare le barche. (1) Così chiuiuansi le persone clic vogano per solo divertimento.