340 Avvocati. Accennasi il contrasto pel tributo annuale di due capponi, che un puntiglio fece nascere, e che poscia il dispetto e lo sdegno per le prime spese di foro incontrate, fece durare anni molti e costò migliaia di ducati. Questo difetto massimo nella giurisprudenza veneta, cioè che le cause non terminino quasi mai, devesi anco ad altro principal motivo, cioè che il possesso di un bene non è tranquillizzato da alcun fisso tempo, come sotto altri regimi saggiamente si accostuma. Bla in Venezia il possesso per qualsiasi lungo tempo non guasta l’altrui diritto, come ivi si dice. Quindi ninno è certo della sua proprietà; e dopo cento e duecento anni del possesso tranquillo di un bene in una famiglia, Io si può perdere per la inattesa scoperta di un vecchio documento. A maggior male di ciò concorre 1’ ingegnoso, ma scellerato artifizio di coloro che, eccellenti imitatori di antichi caratteri, sanno fingere scritture rimotissime e con tutti i seducenti segni insultatori del tempo, che non si può credere a sè stessi. Di que’ falsi scritti se ne presentano con frequenza ai tribunali. Contrasti, esami sopra esami, nuove scoperte, ec. intessano una matassa pressoché inestricabile, che talvolta anco pur troppo riesce alla giustizia ed al vero diritto funesta. Havvi un altro non piccolo imbarazzo, che pur non raro succede a ehi già godeva del felice esito di una causa. I tribunali veneti di giustizia sono circa venti, ed hanno tutti degli attributi diversi. Per es., ai procuratori di San Marco spettano le cause pupillari e delle vedove; ai giudici del proprio, le eredità senza testamento e le divisioni tra fratelli, ee. ec. L’ avvocato deve saper assoggettare la sua causa a quel tribunale a cui precisamente spetta, od a vari tribunali nello stesso tempo, se quella combina oggetti diversi. E qui vuoivi una conoscenza non lieve del foro veneto. Ma che ! dopo anni l’avversario scopre che il vincente do-