ARRIVO 13 dò iittento le monete e poi mi disse arditamente, ni/mulo le spalle al suo solito: tossa me dala (I)?... Gli risposi : quello oli’ era più che conveniente. — I galautomeni no tratta cussi (2). La n’ha fatto zirar (3) mezza Venezia; governo suà (4) come bestie per servirla presto e ben ; gavemo sin fatto da facchini, e la ga cuor da darne cinque lire ? Cussi la paga le fadighe dei poveromeni ?... “ Ma non siete voi quello, che anche per nulla ini a-vrabbe servito ?... — l'io so gnente, caro sior nulla , la me daga un ducato de arzenlo (a), lìl me vien ; e glie domando anca poco, perchè la ze eia. Del resto, sangue de mi, la ve-derave co chi che la ga da far. Olii giunsero altri servi, che presero parte al contrasto, e mi diedero ragione. L’affare avrebbe preso cattiva piega, se io arrabbialo non avessi dati al barcaiuolo altri due paoli. Già non piT questo colui acchetassi. Montò brontolando nella sua barca, ed allontanatosi alquanto seguì a strapazzare i servi, e me, trattandomi da disperalo e da illustrissimo pieno di fame. Salile le scale, venni incontrato dalla signora Dorotea moglie del mio albergatore. Non so descrivere quanto ella fosse cortese. Mi condusse nella camera assegnatami. Ivi riposi le mie robe e mi pulii alquanta. Presi anco sul letto un poro di sonno. Un servo comparve a dirmi che il signor Segnr era arrivato a casa, e che davano in tavola. Passai nel linei- (4) Cosa mi ila? ^2) Non trattano cosi. (3) Ci ha fatto girare. (4) Abbiamo sudato. (5) Circa quattro franchi.