PIAZZA 31 rare la interna rottura, di cui al di fuori niente aveasi scoperto; ed assai più quando si conobbe il grave deru-baniento. Furono attivissime ed incessanti le ricerche, che si fecero per ¡scoprire il rapitore. Tutto indarno. Passò qualche anno senza saperne mai nulla, e quindi con quasi certezza di non mai riescirvi. Ma lo sciagurato, a cui bene era sortita tanto astuta je rischiosa impresa, si tradì da se stesso. Stabilito aveva ìStarnatili di recarsi a Costantinopoli col ricco suo furto. . Già il naviglio, che dovea condurlo, aspettava soltanto un vento favorevole. Pria di partire recossi Starnatili ad abbracciare un suo amico a lui spesso benefico. Chianiavasi questo Zaccaria Grillo o Grimo. Io non so come compensarvi del tanto che avete per ine fatto; dissegli Starnatili abbracciandolo con tutta tenerezza. Tenete questo anello a mia memoria. Zaccaria riceve il regalo. Ma poscia rimasto solo, guarda bene quella gioia, che scopre tosto di gran valore. Non trova tanto dono compatibile colle economiche circostanze di chi glielo fece. Pensa... e subito se gli affaccia il noto furto al tesoro. Trema per se ... Vola dal procuratore di san Marco e gli mostra la gioia. Il patrizio la riconosce ; e ben presto il ladro sta nelle mani della giustizia. Se gli trovarono le gioie afTastellate pel suo viaggio, e nessuna ve ne mancava. Fu condannato alla forca. Ma chiese Stamathi una strana grazia. Fu questa, di esser impiccato, con un laccio di oro. Grazia che vennegli concessa. — Terminato il racconto, Segur mi ricondusse in piazza. Mi volsi a riguardare la chiesa di san Marco, e conobbi aversi voluto, volgere Fallar maggiore verso Gerusalemme, giusta l’uso delle chiese innalzate nel medio evo. Molli