Giustina Rossi. 133 ad alzarsi, e poscia a deporre le spoglie. Giustina getlossi affannosa sul letto, ed Agnese da li a poco al suo fianco tacitamente si pose. II. Intanto Vittore seguiva senza dir parola quel Gualtieri, che si avviava verso la piazzetta. Giuntovi in mezzo, Gualtieri mirò con qualche circospezione intorno. Dunque cosa vuoi da me? disse allora Vittore. Gualtieri: Parliamo sommessamente ... Tu sei povero, infelice, sprezzato. Vorresti cambiare la tua sorte? Vittore : Lo bramai sempre... ed ora assai più. Gualtieri: Tu sei ancora garzone nel tuo mestiere di canapaio. Non guadagni abbastanza da vivere. I tuoi genitori sono in meschinissimo stato. Vittore: E vero! Gualtieri: Vuoi farti militare? Vittore: Non è mestiere per me. Gualtieri: Perchè hai l’amante! Ecco la rovina di voi altri giovanotti: le donne! Ma questa sarebbe una specie diversa di servizio militare ... Durerà per pochi giorni ... Hai tu sentito a nomare Baiamonte Tiepolo?.. Vittore: Si; e vien detto ch’egli sia un patrizio di molto potere. Gualtieri: Aggiungi, 1’ unico uomo veneziano che pensi giustamente. Di più non posso dirti. Vuoi venire al suo servigio? Vittore: Lasciami pensare ... Gualtieri: Avrai un grosso compenso ed in seguito anco una carica lucrosa. Baiamonte ... Vittore: Io non opero la menoma cosa senza pria consigliarmi ben bene con me medesimo.