CAPITOLO XIV. Giustiva Rossi, Pieno la mente delle molte e variate cose che io andava osservando ed ammirando in Venezia, e facendovi sopra delle riflessioni spesso opposte fra loro, me ne andai un giorno a casa, essendo vicina l’ora del pranzo. Le figlie del mio ospite, e segnatamente sua moglie, ad ogni mio ritorno mi facevano sempre ripetute interrogazioni, se io aveva veduto i tali oggetti, se mi era recato a visitare i tali altri, e se dessi mi erano piaciuti. Io rispondeva loro relativamente a quanto io aveva fino allora osservato. Apparivano moltissimo contente quando io lodava i costumi, i monumenti, e le leggi di questa cittade unica nel suo genere e nel suo governo. Oh quante cose le restano ancor da vedere! diceami sorridendo la signora Dorotea. Un poco alla volta, io le rispondeva, e vedrò tutto. Intanto sul san Marco non mi resta, quasi direi, che ripetere le mie visite. — Ci scommetto che le saranno passati dinanzi parecchi oggetti di non leggiera importanza, e eh’ ella, signor Lundy, non avrà nè veduti, nè rimarcati. ~ Può esserlo benissimo; ed io non mi oppongo;