178 Sposa persiana. suoi lnvori non ottengono mai "rande effetto, nè ponno tenersi in pregio dulie persone di Imon raziocinio. Dice malissimo, egli aggiungeva, chi sostiene che Goldoni è senza hello ideale. Si rifletta alla disposizione e divisione dell’ argomento nel tempo prescritto; a que’caraltrri perfetti e costantissimi, cosa in natura soggetta sempre a qualche eccezione; a quegli accidenti che con bell’ arte s’intrecciano; a que’suoi scioglimenti impareggiabili, ed all’ avvedutezza Gnissima del confronto delle circostanze, dei caratteri, e del far risaltare le facezie in modo eminente per una ingegnosissima preparazione; e vedrassi che tutto ciò non è di preciso quello che accade in natura, ma profondo lavoro della sagacissima fantasia dell’autore. E ciò non è bastante?.. Il di più lo avrebbe fatto cadere in que’difetti, che sono pur troppo in moda. IN'on potrò mai chiamar bello ideale allorché l’avaro di Molière correndo dietro al ladro, si afferra una delle proprie braccia e crede aver arrestato il furatore. Lo dirò un bello fantastico ed esagerato. Io stesso che sono grande ammiralore del Goldoni, confesso aver- lo qualche volta veduto in ciò cadere. Il Lelio nella prima rappresentazione della sua Castalda, favellava in maniera improbabilissima. Arlecchino in altra commedia chiedeva a due candelieri di argento il permesso di rubarli, ec. Ma nelle posteriori rappresentazioni delle sue opere il Goldoni conobbe i detti errori ed emendolli. L’ altro allora balzò col dire, che il meraviglioso era per lui la cosa più dilettevole. Io trovo gran piacere, egli diceva, nel venire in teatro non sapendo altro che il titolo della commedia. Quell’ignorare il termine di uno intralcialo argomento, quegli accidenti straordinari ed improvvisi che non si preveggono dagli spettatori tanto più quanto meno sono naturali, non è cosa questa che incanta e trasporta?.. E non è forse ammirabile la punizione degli scellerati prodotta da avvenimenti non verisimili e prodigiosi,