Annetta. 19o dò molto attentamente; ed anzi parve come sorpresa che questa volta gli occhi vostri non si sieno incontrati co’suoi. Replicammo questo piccolo artifizio ; ed il risultato fu sempre, al dire di Antonio, Io stesso; ed nnzi, soggiunse, veggo abbastanza per capire che di quante persone qui passeggiano, voi siete quella che più alla giovinetta interessa. 10 non la conosceva, e nemmeno Antonio. Ma l’amico s’incaricò di seguirla e di scoprire dove abitasse. Conosciuto questo, egli diceva, saperne il nome sarà facile. Antonio fu puntuale. Nel dopo pranzo mi seppe dire, ch’ella abitava nel campo santa Maria Formosa. Chiesi, aggiunse, di lei ad una povera donna, che in quel campo domanda elemosina. M’informò questa che detta ragazza chiamasi Annetta; che agiata era la sua famiglia; che morì da poco tempo il suo genitore; che ella avea madre, ed un fratello dirigente gli affari di casa. Mi disse altresì, che andava nei giorni festivi a messa sempre verso il mezzogiorno, e poscia al passeggio; ma che in casa sua viveasi con grande ritiratezza, ed erano genti scrupolose e divote. Ringraziai l’amico. La prossima festa fui alla chiesa di santa Maria Formosa all’ora indicatami. Infatti vidi Annettimi colla madre, ed nmendue inginocchiate ad un pancone in una remota cappella. Parve la giovanetta molto sorpresa nel colà mirarmi. Un lungo velo coprivate il volto. Ella leggeva il suo libricciuo di divozione; ma di quando in quando il fulgore de’suoi begli occhi, che pur trapelava per quel denso velo, mi colpiva. La seguii al passeggio. 11 giorno dietro di buon mattino mi recai dalla donna accattante. Già sapeva che queste paltoniere stabili, sono non solo eccellenti referendarie, sapendoti dire i fatti tutti dei vicini, ma altresì bravissime mezzane in amore. Vanno a chieder carità nelle famiglie, e sanno allora a proposito lanciar la parola per chi le interessa.