Maschere. 2 li) 11 17 luglio, santa Manna , e ciò a memoria dell’ osi- lo felice contro la lega di Cambiai. Il 7 ottobre, santa Giuslina, per la vittoria alle Cur-solari. Alla elezione del cancellier grande, di ogni procuratore di san Marco e del nuovo Doge permesse per tre giorni. E lo sono altresi per un solo giorno, allorché un primario ambasciatore si presenta formalmente per la prima volta in collegio. Però nei primi giorni del carnovale veggonsi girare il dopo pranzo e la sera soltanto alcune maschere in bauta. Si aumentano e se ne veggono di ogni sorta coll’ avanzar di sì allegra stagione. Per ordinario nel dopo pranzo dei giorni festivi ¡1 concorso delle maschere si fa in piazza e sotto le procuratie, e segnatamente dal basso popolo. Li! maschere polite compariscono per lo più nella sera e vanno girando le procuratie, i caffè, ed il ridotto. I veneziani hanno passione grandissima per la maschera. È certa cosa che chi fra loro è dotato di pochi mezzi, risparmia fra l’anno, onde comparire mascherato più volte e con magniQcenza. Le persone ricche si danno pur premura sotto alla maschera di comparire quello che sono; e gli uomini ingegnosi studiano fra 1’ anno slrane bizzarrie, onde far pompa anco mascherati di loro capacità e talento. Tutto ciò che la umana fantasia può produrre di più stravagante, tutte le fole doi sogni di un infermo, vedesi dalla fertile immaginativa dei veneti pareggiato. E permesso tutto, fuorché l’imitazione degli oggetti religiosi e della attuale autorità. Godonsi molti di vestire maschere spaventose. Fra questi vi sono di quelli, che fingonsi demoni. Voce spaventosa, orrido grugno, zampe adunche. Tengono costoro nelle mani due corti bastoni, alla cui estremità pendono due coregie, che hanno attaccata una vescica gonfia di maiale.