GfusTtVA Rossi. -141 avanzava baldanzoso verso il san Marco, e tenendo un'ampia bandiera in mano. Quel misero stramazzo. Misericordia ! Che lio mai fallo ! grida tutta atterrila la povera Giuslina. Qui le mancano le gambe. Agnese corre c la trascina sul suo seggiolone. Ella sviene. Agnese è come disperata. Bugna di acqua il fronte della madre, die dii li a poco torna in se stessa. Oh dio ! oh dio! ella sciamava. Ilo ucciso un uomo. Questo ancora mancavami negli ultimi miei giorni! Io che credeva morire sul mio letto, andrò prigione , c perirò sopra ad 1111 patibolo! Agnestv struggevasi in lagrime. Pure cerca di confortar la dolentissima madre dicendole di quando in quando: fu un puro accidente... non siete rea... Intanto seguiva e nella piazza di san Marco e nelle vicine strade una vera battaglia. Ma qne’seguaci di Baia-monte alla morte dell’ alfiere, che marciava alla loro testa, erano rimasti come avviliti, indecisi, ed aveano dato 1111 passo indietro. Ritennero quella, improvvisa uccisione come un sinistro augurio alla tentata impresa. All opposto i soldati della repubblica a tal vista ripresero coraggio. Di fuggenti si fecero assalitori. Retrocessero dalla piazza, e nella merceria ed in altri luoghi affrontarono arditamente i sediziosi. Correa intanto In voce che I’ accoppato dal mortaio fosse lo stesso Baiamonte Tiepolo. Ciò accrebbe lo scompiglio ed il terrore fra suoi; e ciò fece aumentare il valore degli altri. La pugna rendeasi ognor più forte e micidiale; e già i seguaci del congiurato andavano retrocedendo al ponte di Rialto. Passato questo, in allora di legno, Io ruppero e si ripararono e fortificarono dall’ altra parte del gran canale. Intanto i padri, animati dall’ inatteso evento stavano accolli ora nel palogio ducale, ora nella piazza, dando gli