208 Carnovale. prono tutti. Qui non si usano abbonamenti. Quindi il teatro è dispendioso per quei non pochi, che per grandezza e fasto vogliono lasciar l’impressione di essere stati veduti nella stessa sera in tutti i teatri. Non avvi famiglia in Venezia, anco di bassi artieri e bottegai, che nel carnovale non dia per Io meno due lauti pranzi ai parenti ed agli amici. Chi non ha cuoco e pasticciere, ne chiama alcuno per quella circostanza. 11 carnovale viene inoltre distinto ogni giorno nelle tavole per un aumento di vivande. La maggior parte delle famiglie patrizie cd altre agiate persone apprestano desinare sontuoso. Costumasi anco nel dopo pranzo di fare bignè, frittelle ed altre paste, che con vini di bottiglia servono a regalare le visite e le maschere. Un’ ambizione di gara tra le famiglie rende spesso esagerate tali gentilezze. Nella settimana grassa i trattamenti si fanno maggiori. Le feste di ballo sono pressoché infinite. Alcune famiglie agiate cittadine fanno di tali feste, a cui invitano e dame e patrizii. C’è 1’ uso di far un circolo separato per il ballo della veneta nobiltà. Questa distinzione viene compensata politamente ; vale a dire, che il padrone di casa è da li a poco invitato da una dama, e la padrona da un patrizio ad entrare nel detto circolo ed a ballare con loro. Se poi la festa si dichiara mascherata, allora questa separazione non ha luogo, ma tutti devono ballare mascherati, o col segno di maschera. In questa stagione cessa di alquanto quella severità somma e quel riguardo, con cui molti capi di famiglia, segnatamente della classe dei cittadini e degli artieri,tengono le loro mogli e figlie. Permettono ad esse un qualche ornamento e meno antichi abiti, e il far visite, però di parenti, cd il riceverne. È questa la stagione in cui per-una sola sera conducono tali burberi uomini la famiglia al teatro di commedia; ma scrupolósi vogliono saperne prima il titolo, e