GG LA DAMA. rator e adesso anca uno dei sie consegieri, vai a dir die I’ occupa le cariche più autorevoli de tutta la repubblica. Conosce da questo se ve poderi» esser utile ! Ma ve dirò, die co mio marlo ze diese anni che senio separai de letto; Iu sta in una camera, e mi in un’altra. Perchè a dir la verità a star co quel vecchio me vegniva mal; e po i dise che ai zoveni, se i dorme coi vecchi, se ghe indebolisce la complession. Mio mario ze po un omo de mondo, che 110 sa cossa sia gelosia, de bon cuor e porta a far del ben come mi. Dunque ve go manda a chiamar, per dirve, che ve go eletto mio cavalier servente. Una tale inattesa proposta, mi fece rimanere come istupidito e senza favella. Sicché la dama seguitò. Una sola difficoltà, mio caro Edmondo, me inquieta 1111 pochetin. Vu no se nobile, e una dama veneta delle prime, come son mi, servida da 11110 che 110 ga el sangue purga, poderale esser molto censurada in sto paese. Siccome appena ve go visto me se andà a genio e ve go giudica degno dei inii pensieri, cussi so alidada anche studiando un qualche rimedio. Vu se da zorni in Venezia; pochi o nessun ve conosce: poderessi dunque per salvar el mio decoro, darve un titolo, come sarave de conte, cavalier, marchese ... Eccellenza ! risposi. Io sono figlio di un onorato negoziante; e da mio padre e dalla ragione ebbi sempre (isso precetto di non far mai uso di cosa falsa alcuna. Se vede che 110 gavè mondo, rispose la dama. Saveu quanti forestieri quà in Venezia se da dei titoli e spazza per nobili, e solamente per poder avvicinar le persone del rango nostro e per esser rispeltadi dal popolazzo ?.. Dunque deve un titolo. ... — Ma, Eccellenza, come vorrebbe die io lo facessi? 11 patrizio X ha avuto una lettera, in cui sta espressa la mia condizione, ed il segretario Gratarol altra pure ...