Quaresima. 24? diavolo; e le Carità piovono da tutte le parli. Torna colui ni suo paese, ove è già per tutta la sua vita una gran fortuna l’avere avuto il diavolo in corpo; ritenendosi che ciò non accada, come dissi, che alle anime già predestinate buone. In questi ultimi tempi si è fatto scoperta, che i così detti ventriloqui, i quali producono stranissime voci ed a cui danno anco apparenza di venire da lontano, non posseggono altro dono che quello di una particolare conformazione negli organi della voce, che il suono straor--dinario e maravìglioso produce. Udendo gli ossessi conobbi, come già venne da nitrì conosciuto, che molti possedevano il ventriloquio e ne sapcano ben trarre partito. Nella sera del gìovedì e venerdì santi la piazza di san Marco è tutta illuminata. Nel gìovcdì a sera vi girano le processioni parrocchiali, e nel venerdì le confraternite religiose, di cui a Venezia ve ne sono sei dette le grandi, che sole hanno privilegio questa sera di comparire nella piazza. Ogni confraternita è preceduta da un gran gonfalone illuminato internamente. Seguono poscia numerosissimi gli accesi fanali. Si osservano i divoti e penitenti, che a piedi scalzi portano enormi pesantissimi cerei. Hnvvi in ogni processione un ricchissimo baldacchino, sotto a cui una santa relìquia, ornata vagamente dì fiori. Succedono i numerosissimi fratelli portante ognuno una torcia accesa nelle mani. Il silenzio dì tutto il popolo solo interrotto dalle armoniose preci della processione, la veduta di tutti que’lu-mi che maestosamente muovono per così bella piazza, è spettacolo che irtteressa I’ occhio ed il cuore. Ma sapete il vero motivo che rende quelle processioni tanto magnifiche?... La divozione non è quale esser dovrebbe il primiero scopo. Una gara puntigliosissima fra le confraternite è quella che soprattutto spinge i religiosi fratelli a tanto lusso ed a tanta spesa.