344 Avvocati. contro gli avversarli. Qui è dove sorgono amari e spiritosi motti e dove anco la impertinenza si erge con sarcasmi i più pungenti. Ma questo pezzo faticosissimo è rapporto alla scienza legale più di apparenza, essendo soltanto come uno sfogo finale all'arte mimica della disputa. Terminata l’arringa, l’avvocato fa un inchino profondissimo ai giudici e parte in somma gravità, asciugandosi l’arrossato volto con un fazzoletto bianco. Un servo lo segue e lo copre di un mantello. Gli astanti mormorano applausi, e 1’ oratore fa conoscere col suo silenzio e severo contegno la enorme fatica sofferta. Ma se però occorra, da li ad alcuni quarti di ora torna ad arringare un’altra causa. Oltre del fiscale avvi un lettore, il quale sta ora da una parte ora dall’ altra degli avvocati. L’arringante cita il numero paginale della stampiglia ove trovasi l’articolo o passo che brama citare o ribattere. Il lettore lo legge con rapidità. L’avvocato poi segue la disputa, indi ritorna a citare, se il crede. Questi lettori sono per la più parte ignoranti, che anco sanno poco leggere, per cui sono dagli avvocati presi a scherno nelle loro arringhe e scopo spesso di burle-voli molli che dilettano non poco gli astanti. Quei lettori furono introdotti per risparmiare agli arringanti alquanta fatica. Vestono miseramente di nero ed hanno il capo tutlo incipriato con non poca caricatura. Negli affari criminali accordasi all’inquisito un avvocato per difensore. Questi viene scelto per lo più dallo stesso accusato o datogli dal tribunale. Il difensore di un reo può portarsi da costui quando il voglia, ed insieme consultare in secreto i di lui mezzi di difesa. Un reo di delitto premeditato sceglie sempre il suo difensore fra i più celebri avvocati. E cosa molto onorifica a chi assume tale importante difesa. In quel giorno la calca del popolo è somma per ascoltarlo. L’oratore si presenta nel modo solito, e tratta la cau-