I CONTINGENTI ITALIANI IN RUSSIA I. - Precedenti e ragioni dell'intervento. Con la pace imposta dalla Germania alla Russia bolscevica (marza 1918) i Tedeschi si proponevano non soltanto di trarre dall’immenso ex-impero moscovita le risorse necessarie al proseguimento della guerra, ma anche di intraprendere una marcia trionfale sia verso l’Estremo Oriente, attraverso la Siberia, sia di affacciarsi, attraverso la Finlandia, al mare del Nord, con atteggiamento minaccioso per i Paesi Scandinavi e per l’Inghilterra. Per impedire l’attuazione di questo vasto piano economico-poli-tico, ed anche per sottrarre alle brame tedesche le ingenti quantità di risorse di ogni genere che l’Intesa aveva accumulato nella Russia settentrionale, ad Arcangelo ed a Vladivostok, gli Alleati decisero di inviare nuove ed ingenti forze sia in Murmania sia in Estremo Oriente. Indecisioni, malintesi e divergenze tra gli Alleati ed anche ostacoli di diversa natura ritardarono alquanto l’attuazione di energici provvedimenti. I Tedeschi, intanto, entrati in Finlandia e trovativi naturali alleati nelle forze rivoluzionarie finlandesi, minacciavano la ferrovia Kola-Pietrogrado ed il porto di Arcangelo; contemporaneamente, in Siberia gruppi misti di Bolscevichi e di Austro-Tedeschi si impadronivano della regione tra il lago Baikal e l’Ussuri, bolscevizzando quelle popolazioni e dirigendosi minacciosi su Vladivostok. La Germania, infine, richiedeva al governo massimalista lo scioglimento di un forte Corpo cecoslovacco (órca 60.000 uomini) che aveva combattuto nelle file russe, e che, dopo la pace di Brest Litowski, si era diretto dalFUcraina verso gli Urali, per tentare di raggiungere Vladivostok, ove già due reggimenti circa erano riu-