124 SUI CAMPI VI'BATTAGLIA 124 Tenente Castelnuovo Delle Lanze Carlo, da S. Paolo Beisito (Napoli), del Reggimento Genova Cavalleria. Appiedato con la sua sezione mitragliatrici per la difesa ad oltranza di un importantissimo sbarramento, resisteva per nove ore agli attacchi del nemico. Ferito all’inguine, chiedeva di rimanere fino alla morte coi suoi mitraglieri. Allontanato a forza, raccomandava ancora ai suoi di non cedere e li salutava gridando: Vìva Genova! Viva il Re! Soccombeva dopo pochi giorni in seguito alla ferita riportata. (Pozzuolo del Friuli, 30 ottobre). Tenente Badini di Bellasio e di Rovereto Gian Giacomo, da Adria, del 30 Reggimento Artiglieria da fortezza. Attaccato di sorpresa con la sua batteria durante il ripiegamento, si gettava sui nemici più vicini abbattendoli a colpi di pistola. Ferito e accerchiato, agli avversari che gli intimavano la resa rispondeva: L’artiglieria italiana non si arrende! e tentava ancora di resistere, finché trafitto a pugnalate ricadeva esanime. (Codroipo, jo ottobre). Colonnello Rossi Francesco, da Paganica (Aquila), comandante del Reggimento Piemonte Reale. Col Reggimento ai suoi ordini oppose prolungata e tenace resistenza aH’avversario incalzante. All’ultimo, circondato da forti nuclei nemici, preferendo la morte alla resa offertagli li affrontava e rimaneva ucciso dopo epica lotta a corpo a corpo. (Tagliamento-Piave, 29 ottobre-3 novembre). Colonnello Spinucci Emilio, da Firenze, comandante del 20 Reggimento Granatieri. In un arduo attacco notturno trascinò i suoi granatieri all’assalto del soverchiante nemico e cadde col nome d’Italia sulle labbra. Capo sapiente ed insigne, combattente eroico, primo sempre ad avanzare, ultimo a ripiegare. (Carso-Piave, 28 ottobre-g novembre).