i3i IL TI AVE E IL JM0N7ELL0 131 infiammandole con la parola e col fulgido esempio, si lanciava ad impetuoso assalto decidendo le sorti dell’aspra giornata. In precedente circostanza, comandante di una Brigata, dopo averla brillante-mente condotta per due volte all’attacco, in un momento critico interveniva energicamente fermando e riconducendo al combattimento dispersi e fuggiaschi al grido di: Viva l’Italia! {Montello, 19 giugno 1918 - Castagnevizza, 23-24 maggio 1917). Tenente Alessi Guido, da Roma, del 390 Reggimento Fanteria. Volontario di guerra, in una importante azione assumeva il comando di una compagnia rimasta priva del proprio capitano e la lanciava all’attacco. Spintosi in ricognizione in terreno insidiosissimo e fortemente battuto, segnalava un movimento aggirante del nemico che poteva così essere sventato, ma scontava con la vita il proprio glorioso ardimento. (Montello, 19 giugno). Tenente Bongiovanni Emilio, da Torino, del 96° Reggim. Fanteria. Alla testa del proprio plotone conquistava ed oltrepassava forti posizioni nemiche. Per due volte ferito, continuava ad avanzare ed a combattere, fulgido esempio di tenacia e di valore, finché colpito per la terza volta ed a morte, cadde gloriosamente sul campo. (Montello, 19 giugno). Tenente Mancino Giuseppe, da Palermo, dell’ in0 Regg. Fanteria. Per quattro giorni consecutivi di strenua lotta compiè prodigi di valore alla testa del suo reparto arditi, finché lasciò la vita sul campo, sacrificandosi in un ultimo assalto, per proteggere i compagni che ripiegavano. (Nervesa, 15-19 giugno). Sottotenente Sacco Umberto, da Alba, del 74° Regg. Fanteria. Slanciatosi all’attacco di una mitragliatrice avversaria, la catturava facendo 13 prigionieri. Gravemente ferito, ordinava ai sol-