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SUI CAMTI VI 'BATTAGLIA
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                    II	- L’ARRESTO La battaglia del novembre-dicembre 1917
  Prima, però, di confessare la propria impotenza il nemico, forse illuso dal facile progredire attraverso alle ubertose pianure friulane e lungo le valli cadorine volontariamente sgombrate, tentò con accanimento di forzare il nuovo fronte che, per il Grappa e lo sbarramento di S. Marino in Val Brenta, si saldava a quello della i* Armata schierata lungo il saliente trentino.
  I	primi attacchi contro le linee della ia Armata si ebbero il io novembre; il giorno 15 la lotta si estese al settore della 4“ Armata (tra Brenta e Piave).
  La battaglia infuriò sugli altipiani, sul Grappa e sul Piave fino agli ultimi giorni di dicembre, dando il crisma della gloria ai prodi difensori della nuova linea, sulla quale il gen. Cadorna, prima di lasciare il Comando supremo, aveva detto che « si doveva difendere l’onore e la vita d’Italia ». Sulla fronte della 3“ Armata, nella notte sul 12, nuclei nemici, mediante grossi barconi, riuscirono a passare il Piave, nell’ansa che il fiume forma presso Zenson, ed a costituire una piccola testa di ponte; nostre truppe, prontamente accorse, pur senza riuscire a ricacciare l’avversario, gli impedirono però di dilagare. Altri tentativi di passaggio ebbero luogo il 13 novembre alle Grave di Papadopoli, ad Intestadura, a S. Dona, a Grisolera; si ripetevano il 15 ad Intestadura ed a Le Code e, il giorno dopo, tra Fagarè e S. Bartolomeo, ove un primo successo era sùbito efficacemente neutralizzato dai pronti contrattacchi della 54“ Divisione che si ripetevano il 16 a Fagarè, obbligando i reparti passati a ripiegare sulla sponda sinistra, lasciando nelle nostre mani 43 ufficiali, 1173 soldati e 21 mitragliatrici.
  Ogni ulteriore sforzo di passare il Piave da parte delle truppe austro-ungariche e germaniche cessa il 17 novembre: il Comando nemico si convince alfine che, se mutati sono i luoghi della lotta, non sono mutati nè lo spirito, nè il valore dei veterani del Carso e dell’Isonzo e che le sopravvenute, imberbi reclute della classe