142 I MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA garlo bisognava fondarne una parte in mare (1) : cosicché, mentre il primo veniva coperto nel 1587 (2), del secondo — per il momento — non se ne parlò più (3). Bensì lo stesso Giovanni Mocenigo, rilevando nel 1593 come i volti fossero per l’appunto ridotti a sedici(4>, non sapeva tacere che facilmente si sarebbe trovato il posto per altri sette (5). E, dopo alcuni anni di sosta — durante i quali erasi dovuto rimediare ai danni del terremoto del 1595 (6)—, uno dei suoi successori, Benetto Moro, si riprometteva di costruire due nuove campate da presso alle altre, una a ponente — quella stessa che erasi cominciata dal Grimani — l’altra a levante f7). Soltanto quest’ultima però, cui nell’autunno 15 99 si stava alacremente lavorando (8), venne poco dopo coperta di volta in pietra(9) : e così l’intera serie delle diciassette campate costituenti il vecchio arsenale raggiungeva il definitivo assetto<10). Frattanto però la vecchia idea, tante volte ripresa (U>, di una nuova fabbrica di arsenale da costruirsi all’estremità orientale del porto — a Lagonisi — in relazione colla nuova traversa di chiusura del porto stesso presso il baluardo Malipiero(12), stava finalmente per trionfare. E già il 24 giugno 1599 il rettore Daniele Gradenigo avvertiva di aver fondata la spalla di tramontana dell’arsenale stesso, lunga 40 passi e dello spessore di 16 piedi <13); mentre il 16 ottobre successivo il provveditore Benetto Moro comunicava essersi cominciata la fondazione anche dell’altra spalla <14). Dopo di allora i cinque voltoni, che dal provveditore presero il nome di Moro, furono regolarmente proseguiti(15), non ostante qualche opposizione che pur essi ebbero ad incontrare (l6): talché nel 1607 le spalle erano compiute e si cominciavano a gettare le volte(17>. Così si continuò, con varia lena, il lavoro(I8). E quando, per rispon- (*) V. A. S.: Dispacci da Camita, 28 ottobre 1586. (10) V. A. S.: Dispacci da Candia, 5 e 8 agosto 1601 ; (*) Ibidem, 29 giugno 1587. —Il 26 agosto 1589 il Se- V. B. M.: Ita!., VII, 1523 (relazione Oddi), nato mandava altri denari, perchè fosse restaurato "il (u) Cfr. pure V. B. M.: Ita!, VII, 214, f.: relazione del coperto del volto caduto tiell’arsenal della Canea „ (V. A. S.: capitano Giangiacomo Zane. Senato Secreti, LXXXVII, 102). (12) Cfr. voi. I, pag. 437 segg. (3) Il 6 maggio 1590 il rettore di Canea avvertiva essere (ls) V. A. S.: Dispacci da Candia, 24 giugno 1599. necessario di fabbricare almeno due magazzini per muni- Il lavoro, anziché colle angarie, venne eseguito con operai zioni, essendo stati abbattuti quelli che c’erano, per costruir pagati a giornata, i volti dell’arsenale (V. A. S. : Dispacci da Candia, 6 maggio (14) Ibidem, 10 ottobre 1599. 159°)' (15) V. A. S.: Dispacci da Candia, 8 agosto e 8 ottobre (‘) Undici di essi erano coperti di terrazza, gli altri cin- 1601, 12 dicembre 1604 e 20 settembre 1605; Relazioni, que di coppi (V. A. S.: Relazioni, LXXXIII: relazione del LXXIX: relazioni di Benetto Moro e Alvise Priuli. rettore Benetto Dolfin). (W) I] rettore di Canea Daniele Gradenigo, nella'sua rela- (6) Ibidem, LXXIX: sua relazione del 1593' zione del 1601, deplora che il provveditore non avesse (6) V. A. S.: Dispacci da Candia, 28 novembre 1595 sentito il bisogno di interpellare lui pure in proposito, e 2 febbraio 1598* essendo sua idea di ampliare lo spazio degli arsenali di (7) Ibidem, 2 febbraio 1599- altri 20-25 Passi verso levante, in guisa da poter costruire (8) Ibidem, 10 ottobre 1599. —come erasi fatto a Candia — altre cinque campate dietro (9) Il volto fu cavato in parte nella roccia ed i sassi alle prime (V. A. S.: Relazioni, LXXXIII: sua relazione), che pervennero dai lavori furono usufruiti nelle fabbriche (17) V. A. S.: Relazioni, LXXXIII: relazione del ret-di Lagonisi (V. A. S.: Relazioni LXXIX: relazione del tore Simeone Capello. provveditore Benetto Moro). (ls) Ibidem, LXXIX : relazione del provveditore Ni-