10 I MONUMENTI VENETI DELL’iSOLA DI CRETA tale che pressoché tutte le fontane costruite nell’epoca turca conservano una spiccatissima fisionomia d’arte veneta, a testimoniare la continuazione di una stessa corrente di civiltà. L’aridità normale dell’isola e al tempo stesso l’insalubrità o la salsedine di talune sue acque del sottosuolo, costrinsero in ogni tempo, ma specialmente all’epoca veneziana, di ricorrere a tutti i mezzi indicati dalla pratica e suggeriti dalla scienza onde sopperire alla provvista delle acque da bere. E così, al tempo stesso che si traforava il terreno con profondi pozzi per raggiungere gli strati d’acqua sotterranei, si formavano solide cisterne per conservarvi le acque piovane o per radunarvi i lenti zampilli delle più tenui sorgive, e si costruivano veri e propri acquedotti per trasportare a distanza la massa stessa delle fonti maggiori. E sulla bocca dei pozzi e sul colmo delle cisterne l’arte indugiava volentieri a ricordare negli scolpiti pozzali la bell’opera compiuta, come ricche e decorose fontane adornavano altrove lo sgorgo delle cisterne medesime o segnavano l’auspicato termine dei lunghi canali dell’acquedotto. Certo si è che, dopo quella per le fortezze, nessun’altra opera di Creta veneziana palesa tanto insistente sforzo di costruzione e tanto desiderio di artistico compimento, come quella delle fontane collocate ad onore nelle piazze della città o disposte a ristoro lungo le strade della campagna.