LE ISCRIZIONI GRECHE 531 '0 naQopirjoOì)/; Xovrjdrrjg cioè 6 naQOfioiwOel; Xcovióth vale a dire la figurazione, il ritratto del Coniate, fondatore della chiesa. llagoptoiMOsig si potrà confrontare con naoópuoq che incontriamo in altre epigrafi neo-greche (l). 28. Ibidem. Nell’arco più interno della stessa navata meridionale è murata una lapidetta di cm. 20X48 a lettere di cm. 2 1 2 e meno: àhekn iceHogeie-Kiw^^òCTCPc XYMK°*fei°Y À^frjWoriiw _ m pXffo iNM&ir ^KT • IA- C'KT^I^v ’AvexaivioOrj o Oeiog xaì n (djvaenrot; vaòg tov cnoTfigog Xqiotov, òià xónov xal è£óóov rewgyiov tov MuCrjCdvov Spia PeioQytjw tm Kovroyidvvrj. ’'Etovq rZ P K tqìtu), ìvòixTiwvot; IP’, r)Aov xuxAoi l A’, oeXévrji; xvxÀoi / Z'. Troveremo tantosto di bel nuovo anche questi due cognomi. Per il primo di essi si veda pure quanto ne disse il Lambros (2). Il secondo è tuttora in uso nel villaggio. La data, oltre che cogli anni bizantini 7123 (=1614-1615) e coll’indizione XIII, è indicata coi cicli del sole (11) e con quelli della luna (16): del qual sistema cronologico si è già parlato altra volta (3). Anche questa epigrafe fu pubblicata dallo Xanthudidis (4). 29. Ibidem: Chiesa della Madonna a Loghari. L’epigrafe è dipinta in nero su bianco, a lettere di cm. 7 e meno, entro incor- (*) Cfr. per esempio G. Millet , lnscriptions by^antines (3) Or. Sciino, n. i; e Belvedere, n. 6. de Mistra (Bulletin de correspondence helUnìque, voi. XXIII, (4) -• 'A. Savitovòiòrji, Xoimtavixaì ¿jir/gar/ ai cit., Paris, 1899, Pa8- I21)- Pa£' ^9- (2) Cfr. Neo; rE/./.t]vo/iv>ifiMv, anno II, pag. 160.