PONTI 89 assalto (,); ed un decreto del Senato del 26 ottobre 1393 accorda una nuova barca da affondarsi di pietre e nuovi attrezzi per il pontone da cavare il porto (2); mentre un secondo decreto del 30 dicembre 1395 concede al mastro Marco Dalle Boccole, mandato a Creta fin dal maggio come sovrastante ai lavori, altro naviglio per il trasporto delle pietre (3); ed un terzo del 27 novembre 1399 destina una nuova galea allo stesso scopo (4). Tale ultimo documento accenna però di bel nuovo alle condizioni tutt’altro che rassicuranti del molo, il quale ancora minacciava addirittura rovina; e di bel nuovo si deliberava a Venezia l’invio del solito naviglio; e si riconfermava il decreto, rimasto lettera morta, il 26 giugno 1411 (5); e nel 1416 si tornavano a destinare prigionieri turchi a quei lavori (6). Così il male era ormai diventato cronico. Nel 1458 si parla di un nuovo marano per trasporto di pietre da spedirsi a Candia (7); nel 1460 si discute la provvisione di un ingenere, specialmente per la cavazione del porto (8), e si intensifica l’azione dei magistrati cretesi contro i debitori dello stato, onde rifornire quella cassa di fronte agli urgenti bisogni del porto stesso (9); e così via. L’ingegnere spedito in seguito a tali disposizioni fu certo Leone di Nicolò da Corone, del quale la Signoria aveva sperimentata la perizia nel risanamento di una palude, e che veniva mandato a Creta nel 1461 con molte raccomandazioni, coll’annuo stipendio di 150 ducati d’oro e con regolare brevetto per sè e per i figli in tutela degli ordigni e meccanismi di sua invenzione (10). Ed affinchè l’opera sua fosse coronata dal migliore successo, i nobili e feudati di Candia non mancarono di supplicare nuovi fondi a Venezia, « quoniam portus Candide est quasi anima et civitatis et insule »: al che il Senato rispose mandando da prima alcuni legnami(1 e poco dopo ordinando a tale scopo l’imposizione di un dazio ai navigli sì veneti come forestieri che avessero caricato o scaricato nel porto di Candia — e riconfermando nell’ufficio maestro Leone (12): il quale nel 1463 si recò di persona a Venezia per ottenere altri materiali (l3). Tuttavia nel 1467 a Leone troviamo sostituito il capitano del molo Giovanni Gesse <14). Ed infatti del porto di Candia non si parla più per tutto quel secolo, se non in una ducale del 22 novembre 1473, che richiama l’attenzione dei magistrati, affinchè (*) V. A. S.: Archivio del Duca di Candia : Atti antichi, II. (9) Ibidem, pag. 460. (2) H. Noiret, Documenti cit., pag. 60. (10) V. A. S.: Senato Mar, VII, 22 e 89. (*) V. A. S. : Senato Misti, XLIII, 97 scg. (u) Ibidem, VII, 71 *; e H. Noiret, Documenti cit., pag. (*) H. Noiret, Documenti cit., pag. 104. 471. (*) V. A. S. : Senato Misti, XLIX, 34*. (>2) H. Noiret, Documents cit., pag. 484. (•) H. Noiret, Documents cit., pag. 257 seg. (13) V. A. S.: Senato Mar, VII, 125. 0 V. A. S.: Senato Mar, VI, 97* e 130*. (>«) Ibidem, VIII, 134*. (*) H. Noiret, Documents cit., pag. 458.