120 I MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA ed altri più tardi replicava progetti(1) o per lo meno insisteva nella opportunità di quel porto (2) e del nuovo restauro (3). Finché ogni cosa cadde in tacere. Suda. — Entro alla baia della Suda, poco al di là dell’isolotto fortificato e lungo la costa meridionale della penisola di Akrotiri, esisteva un piccolo lago, detto di S. Giorgio o di S. Antonio: e presso al lago una sorgente d’acqua dolce (4). Gerolamo Contarini, capitano della guardia, giunto appena sul luogo, ebbe a concepire l’idea di tagliare la bocca del lago, per formarne un porto, capace di 40 galee. Ipso facto, nell’agosto 1594, egli strinse un contratto cogli abitanti dell’Akrotiri, specialisti nel taglio delle roccie, esonerandoli dal servizio delle galee e prospettando loro l’eventualità di ottenere in perpetuo un simile privilegio, a patto che, entro il termine di due mesi, avessero cavato fino alla profondità di 7-8 piedi tutto il tratto di roccia lungo 18 passi e largo 7 che costituiva la barriera tra il lago e la baia (5). In effetto quel beneficio non toccò ad essi soltanto, ma a tutti gli abitanti del Regno, perchè le galee furono disarmate e venne concessa licenza generale ai galeotti(6): ma non per questo il lavoro di S. Giorgio rimase incompiuto. Chè anzi un particolareggiato documento ci tramanda memoria di tutti i lavori eseguiti dal 29 agosto al 15 novembre 1595 e di tutte le spese sostenute a tal uopo — circa 350 ducati — sia per falegnami, sia per fabbri, sia per ferramenta, per vitto agli Acrotiriani, e per vino alle ciurme delle galee parimenti usufruite nei lavori(7). La bocca, aperta nel vivo sasso — lavorandosi in parte sott’acqua — riuscì lunga ben 26 piedi, larga 6 e profonda da 7 ad 8 piedi; mentre il porto così guadagnato era « rotondo, di circuito passi 5 00, profondo passi 11, serrato a torno da monti, per il che non è molestato nè da empiti di mare nè da soverchio soffio de’ venti et vi possono stare molte galee (una settantina — è detto altrove) sicuramente legate con un solo fillo, serata sorger ferri 0 bagnar armici »; vantaggi tutti che nessun altro porto dell’isola era in grado di vantare. Onde l’ideatore, sodisfatto dell’opera propria, consigliava di stabilirvi una stazione per spalmare le galee (8). Al contrario pochi anni dopo il successore Cristoforo Venier rimarcava che il taglio non era stato profondato abbastanza, e che i ripari — costruiti senza calcina e (*) V. A. S.: Relazioni, LXXXII: relazione del capi- con annesso disegno •ano della guardia Gerolamo Contarini. («) V. A S.: Relazioni, LXXXI: relazione del capitano (*) Ibidem, LXXXVII: relazioni dei provveditori di Filippo Pasqualigo Grabusa Filippo Correr e Francesco Belegno. (’) V. A. S.: Senato Mar, filza LXXXIV, 26 aprile 1597. (3) V. A. S.: Dispacci da Candia, 14 dicembre 1601 e (*>) V. A. S.: Relazioni, LXXXII: relazione del capi-7 maggio 1602. tano della guardia Gerolamo Contarini: e, non essendo (4) Cfr.'vol. I, pag. 512, fig. 309: là dove sono indicate stata questa letta, cfr. la supplica in Senato Mar, filza le rovine di Minoa. LXXXIV, 26 aprile 1597 — nonché Senato Mar, LÌ, 17. (s) V. A. S : Dispacci da Candia, 24 ottobre 1394 —