404 I MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA Già lo Xanthudidis (1) ha osservato come il dettato dell’epigrafe sia il consueto, ma come il finale torni invece nuovo. Pure frequente è òiàxwv invece di didxovog. 2. Museo nazionale di Canea, n. 44. Fu trovata verso il 1917 nella località S. Giovanni, fuori della città, in un podere di Pietro Papasifakis. Lastra di marmo bianco, di cm. 41X37X3 *'2 : mancante dell’angolo inferiore di sinistra. Lettere irregolari. K e/oei Uè kl ao y <: oj/oa r1 c f h c I w ^©Xocj) opo )c£ rneiG i o isi (^V ^YXHcéMie^u/^op^^eioio (|>Yrcyc>c tei r^x AYOC CUJla^T^- KsvOei fi tv fiov awfia Bavawq xarà yala (pegioT)) y>v%ri ò' rjiOéoiQ avvayaXXerai èv IlaQadlow fiaQTvaiv àOXocpÓQOLt; ènei fiiov excpvyov àyvij rà? y>v/fjg evi &eo(roJxa) ipOogàv (ìeXeìoio (pvyovaag. (Kbv)Oei yala fiàxEQa òvo aw/iara ràv (piXaòéXcpMv. L’epigrafe consta di cinque esametri dattilici, scorretti nella prosodia. La sepolta si chiamava dunque Baraci), nome ignoto del resto per altre fonti (ma potrebbe essere forma dialettale per avw o Pavida). Deve voler dire che, se il corpo della vergine è sepolto sotterra, l’anima invece, sfuggita per aiuto della Madonna ai dardi esiziali (del peccato), gode ormai nel Paradiso insieme coi martiri vittoriosi. L’ultimo verso fu aggiunto forse dopoché nella tomba stessa fu sepolto un fratello (o una sorella) dell’estinta. L’epigrafe appartiene pure al primo periodo bizantino <2). (*) 2. 'A. SavdovStòrjg, Xoiouavixaì èmyoarpai cit., Museo di Canea. Consta di nove righe e comincia -f CE M- pag. 95. N 0 TIP E TI E C........ Sarà pubblicata da quella di- (2) Altra epigrafetta bizantina è arrivata di recente al rezione.