LE ISCRIZIONI LATINE, ITALIANE E FRANCESI 303 Al facsimile aggiungiamo, in corsivo, l’interpretazione corrente del testo: ove le abbreviature vengono risolte a norma delle solite regole, e poste tra parentesi quadre. Nei testi lacunosi, indichiamo coi puntini le parti mancanti; oppure, quando il supplemento sia sicuro o almeno probabile, lo collochiamo pure tra parentesi, ma in carattere tondo. Le parentesi quadre indicano invece le lettere o parole che l’iscrizione originale tralascia per semplice svista; quelle ad angolo le parti che vanno eventualmente espunte. Delle misure, la prima si riferisce all’altezza, la seconda alla larghezza, la terza allo spessore. CITTA DI CANDIA. 1. Convento di S. Francesco. Iscrizione perduta. Al tempo del Papadopoli si conservava tuttora. Ma egli la riproduce da una copia dell’archivio di quel convento. Era vergata in caratteri gotici (1) : il che fa pensare venisse apposta già nel 1409 o tosto dopo. Petrus Philargus, Petrus de Candia Cretensis, Doctor Paduae, Parisiis Magister, Epi-scopus Mediolani, Alexander V Papa Pisis, in hoc Conventu Conversus, ex grafia Clericus Anno Domini ijjy. L’epigrafe si riferisce a Pietro Filargo, il quale, nato secondo alcuni a Nissari, una delle Sporadi (2), secondo altri a Karès in quel di Mirabello, fu comunque accolto come converso e poi come chierico nei conventi cretesi di S. Antonio di Villanova e di S. Francesco di Candia. E noto come egli il 26 giugno 1409 venisse creato papa dal concilio di Pisa in antagonismo con Gregorio XII e Benedetto XIII. Morì il 4 maggio 1410 (3). (*) « Confirmantur baec late a Salomonio, qui concivem suum a rclatis opinionibus, multìs congestis ex tabulario cretensi quod extat Venetiis, patriae nos trae vindicatum restituii.... Unaque rem confiât proposita inscriptione vetustissima, quae in coenobio cretensi divi Francisci extabat etiam mea aetate exhibeturque ex eodern archivo qua eiusdem coenobii chartophi-lacium ». (N. Comnenus Papadopulus, Historia Gymnasii Patavini, Venetiis, 1721, vol. II, pag. 161; cfr. F. Cornelius, Creta sacra, Venetiis, 1755, vol. IV, pag. 365). (2) F. Suriano, II trattato di Terrasanta e deU’Oriente, Milano, 1900, pag. 246, 248, 249. (3) Cfr. M. Peviégrjç, ’Iaiooixal fitlhat • ó é'i.Xt¡v nà-jra; 'AXé^avdgoç E1, Alyijvatç, 1881.