586 I MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA monaci Nicodemo e Giovannicio, non solo rifabbricò c decorò il nuovo tempio, ma piantò anche un bosco, così che deve dubitarsi se il convento possa quasi più trovare altro così splendido benefattore. I due primi versi infatti alludono alle varie opere eseguite in onore della Vergine da Gennadio. L’aggettivo noXvEvnvoog è coniato nuovo e significa bosco dal quale nascono molti venti profumati. La frase al verso 8 deve intendersi: donerà xgéaaova rjv à ovto; èrevl-e. Gli ultimi due versi vogliono dire : « Quando mai l’infelice convento troverà un altro astro splendente come Gennadio?». Colla parola aolg xàXnoig (se non è una svista del lapicida, invece che xóXnoig) si intendono le celle. II cognome l'uXeQÓg è ancora in uso nella cparchia di Retimo. A Sfachià si dice Fialegóg. (A Sitìa invece EaXdvrjg, VaXàxrjg, l'iuXÉorjg) (l). 9. Su: Chiesa di S. Giovanni. Presso la finestra settentrionale un calendario. 10. Adhròmili: Chiesa dei Ss. Apostoli. A lato della porta che immette nella chiesetta traversale, epigrafe affrescata in nero, larga cm. 71, a lettere di cm. 3 1 2 e meno: -j- 5ArexaiviaOr/ 6 nav-as(nT)og oiroq xaiOeìoq vaòg nbv àyicov èvòo-£( wv ) xal navev(p)]fiwv ànooróhwv........ ( 'Eni et(ovg fi) 71) t\ 1 , fir](v 1 jovviog................j " Il giugno 6923 corrisponde al 1415. Ma buona parte dell’epigrafe manca. Pubblicata pure dallo Xanthudidis (2). 11. Ibidem. Chiesa di S. Giovanni. Nell’interno dell’architrave della porta, epigrafe affrescata di cm. 27X92, a lettere di cm. 4 e meno, di cui non si legge che l’inizio: * 3^eK3ÌNICeU,ÓR3ÌC0 otTKaieeioc^ n aò c,tc5k A rL N,eNAÓ ? >ài m ncT JÓZO^TiMIO '¿r^nlÉr ^KT È)£oÒoV TOV Tlf.UOTO.TOV........ ìyh *ni n . / ° (l) Cfr. 2. A. ì)or. Oìxoyeviay.à èjiwrvfia (2) -T. 'A. Savfìovdtòrjc;, Xoionarixaì imyoatpai cit., Kqt\x&v Èr -Tallifvty.tòr ogwv, in Ael;txoygaixòv f'tr- pag. 83. Xtlor, voi. VI, 1921, pag. 331.