I MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA effigiati specialmente in pittura, a puro scopo religioso, per denotare il simbolo del santo evangelista: anche se, come avviene per esempio nella chiesetta di San Giorgio ad Apodhùlu (in quel di Amari), la rappresentazione è strettamente imitata dagli emblemi veneti. Tre sono i tipi principali sotto cui il veneto leone ci appare a Creta. Quello di schema, diremo, centrale, che si vuol denominare leone in soldo od in gaietta, dal nome delle monete su cui usualmente ricorre, oppure in molleca dalla lontana sua somiglianza colla forma del granchio; quello andante, vuoi a destra, vuoi a sinistra (di chi guarda); e quello finalmente che segna quasi un compromesso fra i due tipi, in quanto che il leone è bensì rappresentato intero nell’atteggiamento di camminare, ma le ali sono invece distese una da un lato, l’altra dall’altro della testa, come nel leone in soldo. A questo tipo particolare appartengono tutti i modelli più arcaici, che sono del secolo XIV o XV, quello cioè di una fontanella di Can-dia (n. i), del Castelfranco (n. 44), delle chiese di Kamarjòtis (n. 45) e di Tripesa (n. 51) : essi derivano dalle figurazioni romaniche del simbolo di S. Marco nell’arte religiosa. AlTinfuori di questa, le altre peculiarità di forma non presentano speciale interesse e non si discostano dall’uso comune della Repubblica Veneta (1). Il leone, che è solitamente nimbato, riceve qualche volta anche la corona (n. 1, 12 e 46); nel leone andante non è rara la figura di un castello, verso cui l’animale si dirige (n. 18, 22, 26, 32 e 38): castello che talvolta può essere anche replicato all’opposta parte della lapide (n. 34 e 37). E così nei leoni in soldo come in quelli andanti è ovvia la sostituzione del libro tradizionale con uno stemma, il quale può essere tanto quello del doge (n. 13, 29 e 42), come del provveditore (n. 23, 24, 39 e 40), o del capitano generale (n. 15) o di altra carica non facile a determinarsi (n. 41 e 47). Una volta, pur comparendo il libro, questo, anziché il solito motto allusivo a San Marco, reca nella prima pagina una croce, nella seconda la scritta In hoc signo vinces (2): e il leone è ensifero (n. 17), come lo è pure altrove (n. 46). Nei vari tipi non mancano esemplari, sopra tutto a Candia, particolarmente notevoli per la mole della figura, rappresentata non di rado in alto rilievo, e per l’artistico trattamento della modellazione. (1) Cfr. A. Santalena, 1Leoni di S. Alano, Venezia, 1906; N. Papadopoli Aldobrandini, Il leone di S. Mano, Venezia, 1921. (2) Analoga figurazione ritorna pure in una vecchia bandiera del Bucintoro conservata al Museo civico di Venezia (n. 73). - Il motto è quello che figurava pure sul gonfalone di Marcantonio Colonna alla battaglia di Lepanto.