520 I MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA ,A 0 h B' nàvTov [¿èv fivrj/ióavvu /ter’ rj/ov acpaq cpevyovai ò' av arqécpovai vé/ueiv èv fi ito. ’Aràg reÒEMV fiovaarcòv ÙQX'i'jyéTrjg Big Tig ovx wkoXs • tovób ó' av tovt’ ì'oxel- Quattro trimetri giambici, di significato molto contorto: « 1592. Il ricordo di tutti gli uomini fugge presto coll’eco e ritorna dopo la vita. Ma il priore Gedeone lui solo non si perdette, poiché questo monumento lo trattiene ». 5. Ibidem. Sopra la bifora di mezzogiorno, lastra marmorea nera, con stemma. Vedasi voi. IV, pag. 265, n. 393. Nel sottostante cartello si legge il nome dei due fondatori Gioacchino e Macario : ’ Icoaxrjfi xaì Maxagiov. 6. Kremastà: Chiesa di S. Michele (l). Iscrizione scolpita sull’architrave della porta. Lettere di cm. 4112 e meno. *S5C0W^KA©ìn A 0 ^ V. Ovrog 6 rov Taì-iagxov vaòg vnò MrjtQocpàvov ieQOfxovdxov rov ’AyanrjTov oixoòo/urjr( r) ). Data 1593. 7. Ibidem. Iscrizione rozzamente rilevata sulla pietra dell’altare intramezzata da una figura del Salvatore: ^OC -Vv K UTTD (js> X^O^J^potpOlKP^OtcrrU tA X K B' ànQiXiov (?) vnò Ni[xrj\(pÓQov Ìeqo/uovcxxov ’Avi(pavT[r]\ oixoòofj-ìjrrj. Data 1622. Il cognome ’AvvcpavTf/g, già trovato a Seiino, n. 15, si conserva in varie parti di Creta. (*) Cfr. voi. III, pag. 184.