LE ISCRIZIONI LATINE, ITALIANE E FRANCESI 319 51. Chiesa di S. Rocco: dintorni. Provenienza incerta. Lapide rettangolare, in più pezzi, di cm. 36 X 186; spessore cm. 10; lettere ripiene di mastice, di cm. 5. Manca però tutta la parte destra: Oh ingenteni in Turcas cladem a Vene [l)tis illa(tam)... sos insulanorum populares tumultus et egr... portus Marinus de Caballìs Cretae consul. lissimi per la Serenissima, a cagione della guerra contro il Turco, che stava per impadronirsi di Cipro. Contrariamente a quanto l’epigrafe lascierebbe credere, l’opera da lui svolta a Creta fu severamente criticata, poiché parve che egli non avesse agito con sufficente efficacia nel soccorrere il vicino regno; e contemporaneamente fu accusato di eccessiva crudeltà nella repressione della rivolta che, in rapporto colla presenza nelle acque cretesi dei corsari turcheschi, era scoppiata in quel di Retimo e si riaccese poscia fra i monti di Sfachià. La sua relazione conservataci manoscritta negli Archivi di Venezia (3) vuol essere una difesa dell’opera propria: ed in essa egli non manca di accentuare le proprie benemerenze nelle fortificazioni del Paleocastro di Candia e della baia di Suda a difesa di quei due porti (4). 52. Mura nuove: baluardo Betlemme, orecchione meridionale. Lapide con leone di S. Marco, e stemmi datati<5). OB INGENTEM IN TVRCAS CI MELT1S ILLA > S05 INSVLANOFVM POPVL IV.S ET EGR1 PORWS MARINVS. DE. CA >E CON5VL. 7 Marino Cavalli entrò provveditore generale il 19 marzo 15 71 in tempi diffici- M D L XXV — XVII MAI Vedasi pag. 197, fig. 13. 53. Armeria: porta orientale. Ma forse non si trova al luogo di origine. Lapidetta con data (6). Cioè 1580. (■) V. A. S., Relaz-, busta 64 e 78. (3) Cfr. voi. I, pag. 339 e 391. (2) Cfr. pure F. Cornelius, Creta cit., voi. IV, pag. 427 (4) Cfr. voi. Ili, pag. 109. segg-