LE ISCRIZIONI LATINE, ITALIANE E FRANCESI 363 Come è risaputo, l’epigrafe tramanda il ricordo dei due monaci Geremia e Lorenzo Zangaròl, fondatori del tempio. E come essi, pur avendo abbracciato il rito scismatico, non avevano dimenticata l’originaria loro derivazione da Venezia, così in questa ed in altre iscrizioni seguenti, accoppiano al testo greco la traduzione latina. Ma il testo greco appare anteriore al latino, e la traduzione non sempre si corrisponde (sopra tutto nella frase ille enim sufficienter ìnceptis laborem impedii eumque conferii honeste, completamente fraintesa, laddove il testo greco dice che Geremia, dopo aver posto mano al lavoro, morì santamente). E poiché il traduttore era certo un italiano, non troppo edotto nella lingua greca, potrebbe essere un suo scherzo malizioso anche quella prima frase praeclaro asinu, vergata senza distacco. 5. Santa Trinità dei Zangaròl: Convento. Iscrizione bilingue, scolpita intorno all’arco esterno della porta meridionale, donde è l’accesso alle tombe Zangaròl. Lettere di cm. 5, riempite di mastice nero (1>. 0 mors, 0 mors, 0 mors: erumnarum portus et meta salutis. 0 Cfr. voi. Ili, pag. 170 e fìg. 77.