LE ISCRIZIONI GRECHE' 395 la chiesa sia stata costruita o ricostruita (1); menziona, con tutti gli epiteti liturgici e talora con indicazioni più propriamente locali, il santo patrono; enumera il lungo elenco dei devoti a spese dei quali il lavoro fu eseguito; aggiunge non di rado il nome del pittore; e segna finalmente la data, con qualche invocazione finale. AH’infuori delle epigrafi, testé ricordate, che accompagnano i ritratti degli offerenti o ne fanno l’elenco e di quelle collocate presso l’altare, lo schema delle altre è quasi sempre lo stesso, con menome varianti di forma. Rarissimo il caso che l’epigrafe contenga ulteriori notizie, come quella di qualche lascito speciale (cfr. Seiino, n. 24), oppure accenni alla morte dei singoli fondatori. La cronologìa è indicata non di rado con grande ampiezza di dati: anno (dall’origine del mondo), indizione, in tre casi anche cicli della luna e del sole (Seiino, n. 1; Mirabello, n. 28; e Belvedere, n. 6), nome dell’imperatore regnante, mese, giorno, giorno della settimana e persino talvolta l’ora. L’anno, dicevamo, è dato costantemente secondo il computo bizantino, che calcola 5508 anni in più (quanti sarebbero stati dall’inizio del mondo alla nascita di Cristo), iniziando però l’anno dal iu di settembre: il che avviene pure per il principio dell’indizione (2). La data dalla nascita di Cristo si riscontra d’accanto a quella bizantina, in una epigrafe del 1293 (Castelnuovo, n. 51), di cui non si può tuttavia garantire la autenticità in ogni sua parte, ed in una iscrizione del 1445 (Pediada, n. 14). Da sola, in un testo del 1467 (Belvedere, n. 3). Esempi del ricordo del dominio degli imperatori di Costantinopoli ci è offerto tuttora da varie iscrizioni, come CANDIA, n. 2 (secolo XV), forse Seiino, n. 35 (del 1409-1410), Milopotamo, n. 4 (del 1407), Pediada, n. 1 (del 1291?), n. 14 (del 1445) e n. 20 (del 1436-1437), Priotissa, n. 7 (del 1303-1304), Castelnuovo, n. 51 (del 1293) e n. 59, Bonifacio, n. 10 (del 1360) e n. 15 (del 1321), Sitìa, n. 5 (del 1427) e n. 15 (del 1363-1364). Dal punto di vista politico si è osservato altra volta la anomalia di tale sistema, il quale presuppone nella popolazione greca del-l’isola una costante aspirazione verso l’impero bizantino. Soltanto dopo la conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi, mentre una epigrafe di quel secolo — in mancanza di imperatori — computa forse gli anni da quella data nefasta (Belvedere, n. 10), una iscrizione del 1516 (Amari, n. 16) ri- (x) A questo riguardo si è già ricordato altre volte come ai dati delle iscrizioni non deva accordarsi la fede più cieca, in quanto che non di rado si spacciano come costruzioni dalle fondamenta quelle che in realtà non furono che ripristini o semplici restauri di edifici preesistenti. (2) Ciò significa che — per esempio — l’anno 6808 corrisponde al 1300 dell’era volgare per i mesi da gennaio a1 tutto agosto, ma al 1299 per l’ultimo trimestre dell’anno.