422 I MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA 7. Nerokùru: Chiesa dei Santi Quaranta. Lastra di pietra (cm. 55 X55), collocata all’interno, sopra la porta. È riquadrata da una cornice riccamente ornata; ma rotta a metà da una larga fessura. Lettere di cm. 5 e meno. +o!KOAOMHeHoeeioe-o\mxwnepóeN4oe TÓncì 17 ÒHTeCM Pd kòn M T'fpON A^eiOAOYMIKOnOY IQTOY MOPOHI 6HMHHIC T£YPÌOH ¿\ Z. Oìxoòoj.irjOrj u Oeloi; ovxoq xal isgòg vaòg ròv uyicov Ttaoagàxovra fi(agjTvgov, òi’ ¿¡óòov xal xónov ’Iwdvvov TovfjcixXrjv) Mogóvi. ’Evfirjvl a(en)revgi(p H', rA & A' ìvóixTiwvog Z. / Moroni pare cognome veneto. E può stare in rapporto con esso l’omonimo villaggio della provincia di Castelnuovo. Metodio Moroni cretese, oriundo da Canea, fu metropolita di Eraclea (1646), patriarca di Costantinopoli (1668) e finalmente metropolita veneto di Filadelfia dal 1677 a' Qui siamo al settembre 1594. Pubblicata pure dallo Xanthudidis (l). 8. Zikalarjà: Chiesa di S. Giovanni, negli immediati dintorni del paese. Lapide di pietra, murata nell’arco della porta. Spezzata in più parti. Le lettere, qua e là distrutte, erano riempite di mastice nero. Sono in caratteri arcaici. Olxoòo( ¡irjOìj J ó Oelog oÌhoq..... (t)ov xvglov rjpcòv ’I(r]aov XgioTov), òi' è^óÒov xal xón(ov) ............ai/i a ovpfiiaq (xal TàjvJ réxvcov avrov. rA X tì' Ù7CQl(Àiov) 1 E' OIKOAO |ÒèEÌpXÒYT AIEIC jOV KVHM^N ì Ì>AÒI$/KÓn amaivmb/azI con AVTÒ,o~A€ TE KN / Afl Pl/\ 1E. Di fatti la chiesa era già dedicata al Salvatore; e fu un agàs turco, proprietario del fondo, ad imporre la nuova intitolazione. Data 15 aprile 1602. Pubblicata dallo Xanthudidis <2). (l) Ibidem, pag. 104. (2) Ibidem, pag. 105.