42 I MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA i. — CANDIA. La fontana di S. Salvatore (o Bembo). — Fu merito precipuo del capitano Gianmatteo Bembo, che, già lo vedemmo, ebbe ad erigerla fra il 1552 ed il 1554 (1). Trovasi tuttora nella piazza di S. Salvatore (Valide Zami), parallelamente al lato settentrionale della chiesa. Consta di una fronte principale — priva oggigiorno del coronamento (2) —, suddivisa in vari scomparti da due coppie di colonne e di pilastrini della rinascenza, posanti sopra una zoccolatura. Superiormente ed ai lati gira invece una cornice a foglio-line ricorrenti, che risente ancora del gotico; e nello stesso stile è lavorato il cippo, situato nel riquadro principale, donde scorre l’acqua. Esso sostiene del resto una statua acefala di epoca romana, sopra cui era altra volta anche un Cupido. Vari stemmi ornano gli altri due scomparti e le alette laterali, di cui l’una è tuttora sormontata da una formella con testa di leone. Sul davanti è collocata una vasca marmorea affatto liscia, che in origine deve aver servito di sarcofago. La statua, per sicure testimonianze del tempo, proviene dalle antiche rovine di Gerapetra e fu portata a Candia ai tempi appunto del Bembo (3). Il popolo si sbizzarrì poi nel dipingerla in nero — così come avvenne per esempio a Venezia stessa delle statue in Campo dei Mori; — e gli Arabi poterono in conseguenza professare una speciale venerazione per tale ridicola camuffatura del simulacro (ó Aoàm]g), intorno al quale crebbero le leggende. Fontana della Loggia (0 Sagredo). — Vedesi rappresentata, forse convenzionalmente, in un vecchio disegno — da noi già riportato —, riproducente la pianta della Loggia che chiamammo nuova (4). Ma siccome quell’edificio fu demolito in principio del secolo XVII per dar luogo alla Loggia del Morosini, è a credersi che anche la fontana fosse allora per lo meno spostata. Ad essa doveva appartenere però il frammento di scultura in tufo che qualche anno fa venne trovato in un magazzino presso la chiesa di S. Giovanni Battista. E’ un’edicoletta a colonnine joniche, della quale è scalpellata la parte superiore e guasta assai la figura aggettante dal mezzo : questa pare fosse una donna, che nella sinistra te- (') Cfr. pag. 11. detta San Salvatore, la qual fu fatta dall’excellentissimo signor (2) Esso figura invece tuttora nella riproduzione della Matteo Bembo quando fu capitano generale di Candia l’anno fontana data dal Pashley (R. Pashley, Travels in Crete, (V. M. C.:Ms. Wcovich Labari, XXVI, 6, pag. 18). London, 1837, voi. I, pag. 186): quelle due Volute tròvansi — Cfr. L. Querini, Relazione dell’isola dì Candia, Firenze, oggigiorno sopra la porta del vecchio cimitero cristiano 1897, pag. 13; S.’A. SAN&OYAIAHI, ’Agxcuo/Loyovvzss fuori porta di Panigrà. xal JiaQaQxaiokoyovvTEg'EveToi sv Kprjxfl, in Ilavafyrjvaìa, (3) « Et una delle statue senza capo et senza la mano destra anno VII, fase. 151, ‘A&qvaig, 1907. fu posta sotto al Cupedo della fontana della città di Candia (4) Voi. Ili, fig. 5.