i55 SUQL1 iALTR.1 FRONTI VI QUERRA 155 mandante di esso fu prima il gen. Piacentini (fino al 18 giugno ’16) e poi il generale Bandini. Alacremente esso attese a rinforzare le linee di difesa che proteggevano la nostra zona di occupazione, ed allorché si potè imporre alla Grecia il ritiro dall’Albania meridionale, ove essa aveva seguitato a tenere arbitrariamente truppe, il Comando del Corpo speciale procedette all’occupazione anche di quella regione ed alla costituzione della nuova importante base di Santi Quaranta. Il generale Ferrerò, che successe alla fine del 1916 nel comando delle truppe d’Albania al gen. Bandini, miseramente perito nell’af-fondamento della R. nave Regina Margherita (avvenuto per urto contro mine nell’uscire dalla baia di Valona) non soltanto diede opera attiva a migliorare l’efficienza del campo trincerato di Valona, ma svolse anche, nella sfera della nostra azione, tutta una magnifica e complessa opera di civiltà, della quale dovevano rimanere tracce imperiture. Fu infatti riordinata l’amministrazione del paese, furono risollevate le finanze degli enti locali, organizzati i servizi pubblici, aperte scuole, impiantati stabilimenti sanitari, costruite strade, ponti, viadotti, edifici pubblici, risolti complessi problemi agricoli, forestali, idraulici; fu dato infine un grande impulso ai lavori del porto di Valona. Tutto questo immane lavoro, che valse ad affermare notevolmente il nostro prestigio nei paesi oltre Adriatico, potè essere compiuto in una relativa calma, poiché, se spesso si parlò di una imminente offensiva austriaca diretta a separare il corpo di occupazione d’Albania dall’Esercito d’Oriente e sovrattutto a riallacciare le comunicazioni con la Grecia, l’Austria tuttavia non si risolse mai a correre l’alea di questa nuova avventura. Fu invece il nostro Comando stesso che usci, nel maggio del ’18, dal lungo periodo di inattività bellica, per compiere un’operazione, da lungo tempo progettata e diretta ad allargare la nostra fronte in Albania fino ai monti dell’Ostrovica ed assicurare così solidamente la congiunzione delle truppe d’Albania con quelle di Macedonia. Tale azione fu compiuta, infatti, alla metà di maggio, col concorso di truppe francesi dalla parte macedone, e dopo tre giorni