476 I MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA come naqaaxEvovXag BXaarov rov note MaqxouavóXr] (*). Ma la presente lezione è riscontrata sul calco in carta. Mentre qui la fondazione è dovuta ad una donna appartenente alla celebre famiglia Vlasto, e ad un certo Gerasimo Petròpulo figlio di Marco Manoli, nel secolo seguente quel MAqxo MavóXrj non solo si fuse in unico cognome (lo vedremo tantosto), ma anzi diventò il distintivo del ramo stesso della famiglia Vlasto che quivi fioriva. Certamente un matrimonio era intervenuto fra le due famiglie. 6. S. Elia. Iscrizione scolpita sul portone di ingresso al recinto del convento (2). /ìxma is/iisd /ifcHCiCftei o^cocf/i^/iiIeyrrHTPo/NOY,ieporrio nÌaOV - TOY S/ldT^MIMeHroYMeNÒ-nOT/llM^fKO M/HO/lonfe/IÌS ,AXMA' iovXiov A', Aérjaiq xaì el-odwg rov ÒovXov rov 0eov MrjtQocpàvov ÌEQo/iiovàxov rov BXaarov xaì xaOr/yov/LiÉvov notai MaQxo/uavoXonovXov. La data è il 30 luglio 1644. Il guardiano Metrofane Vlasto Marcomanolòpulo ritorna anche nell’epigrafe seguente. Della famiglia abbiamo trovato non solo altre iscrizioni (cfr. la precedente e Sfachià, n. 2), ma anche stemmi <3) sia quivi sia a Padova (4). Pubblicata pure dallo Xanthudidis <5), che legge però la data ,AXMA' lovXióv A': certo il lapicida non distingue bene VA dal A. 7. S. Elia. Iscrizione scolpita sul campanile della chiesa del convento. AXAl HOV/Hò-Kt/ieiCIC : \ 1V^