PONTI 79 FIG. 56 - * AZIPÓPULO — PONTE (561). Alla regolarizzazione delle strade è strettamente connesso il problema della fabbrica dei ponti. E che cosa sapessero creare in tale campo i Veneziani è sufficente-mente dimostrato dall’ardito ponte per l’acquedotto di Candia a Kardhakji e dagli altri due ponti della conduttura stessa a Silamos ed a Forièra, già ricordati. Ma di ponti veneziani destinati al passaggio di strade ben poco tuttavia ci è rimasto. Nell’eparchia di Retimo è forse veneto, quantunque non porti alcuna epigrafe, alcuna data od alcuno stemma, il gran ponte di A^ipópulo, che richiama in certo modo quello di Kardhakji, ma è assai meno elegante di forme — pur contando egualmente un arco nell’ordine inferiore ed altri tre in quello superiore. E veneto senza dubbio nell’eparchia stessa è il piccolo ponte sul Platanès presso al villaggio di S. Marco: un ponticello ad unica arcata, lungo 15 metri e largo, compresi i due parapetti, m. 31 /2. Nella sua fronte meridionale sono murati due stemmi di patrizi veneti ed una epigrafe del 1582. Come però la lingua greca in cui è dettata l’iscrizione ci richiama di bel nuovo all’elemento indigeno dell’isola, ciò conferma come l’iniziativa per tali opere, anziché dal governo, molto mediocremente interessato al riguardo, partisse dagli abitanti della campagna, fossero dessi veneziani oppure greci. 11