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SUI CAMTI T)1 'BATTAGLIA
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possesso di alcune trincee presso Agenzia Zuliani ad est di Capo Sile, trincee che dovettero abbandonare in seguito ad un nostro contrattacco. Nè sul Montello, nè lungo tutto il corso in piano del Piave s’impegnò la lotta, salvo a Zenson, dove reparti della 31 Armata, con successivi contrattacchi, riuscivano finalmente a ricacciare oltre il fiume l’ultimo nucleo austriaco, che era riuscito sino allora a mantenervisi in piccola testa di ponte.
  Tutta l’attività delle nostre truppe, da quel momento in poi, potè essere rivolta al rafforzamento del fronte ed alla organizzazione della difesa ad oltranza; difesa, ben s’intende, non fine a se stessa, ma costituente fase transitoria, « di attesa », per la controffensiva al di là del Piave, verso i giusti confini della Patria.
Ili - LA DIFESA La battaglia dall’Astlco al mare (giugno 1918)
1	- L’ORGANIZZAZIONE DIFENSIVA
  La seconda fase della titanica lotta che doveva avere per epilogo la grandiosa duplice battaglia difensiva preparata dall’Astico al mare (giugno 1918) si iniziava dovunque, col sorgere del nuovo anno di guerra. Tale battaglia, come si dirà, dava luogo sul fronte orientale a due sottobattaglie: quelle del Montello e del Piave condotte rispettivamente dalle Armate 8a e 3*.
  Prima, però, occorre accennare alla sistemazione difensiva del fronte predetto.
  Gli Austriaci, nel rafforzare il nuovo fronte sul Piave non costruirono più i complessi sistemi continui a linee parallele del Carso e dell’Isonzo, ma adottarono un sistema più semplice ad elementi staccati, meno in pochi tratti, con intervalli più o meno larghi.