514 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA La data 2 settembre 6954 corrisponde al 1445, che per i bizantini era però il 1446 (cominciando il nuovo anno col i° di settembre) e tale cifra è ripetuta appunto in lettere greche ,AYMq'. Giovanni Vili Paleologo fu imperatore di Costantinopoli dal 1425 al 1448. Dei due pittori Emanuele e Giovanni Foca soltanto il primo ci è noto per altre pitture (1). L’epigrafe fu veduta ed illustrata dallo Xanthudidis <2). 15. Avdhù: Chiesa della Pandanasa nei dintorni. Lastra marmorea infissa nella parete settentrionale all’interno ed iscritta in bei \ i\ NHOMONeiCOP/MC eeOtTl HToBCfflKOAOIrHe GYB/tlir?OCeX©NTÌiN; m wi'KO/ieroc •2‘X* caratteri : cm. 40X56. Nrjòv ov eiqoQaag Oeo-fir'iTOQOQ wxoòófirjaev evye Aiyi^oQ è%wv roii-vofia NixóXecug. . A X . Dunque: « Nicola Ligizo fondò nel 1600 il tempio che tu vedi della Madre di Dio ». (Il cognome è usato anche tuttora e trovasi pure in altri paesi della Grecia). Lo stile dell’epigrafe è arcaicizzante — al pari della grafìa — per seguire il vezzo che andava allora introducendosi nelle classi colte della popolazione. Distico elegiaco. L’epigrafe fu parimenti veduta e pubblicata dallo Xanthudidis (3). 16. Biyarjanó: Chiesa di S. Pantaleone. Uno degli angeli dipinti nell’abside presso al busto del Salvatore regge un cartello giallo, su cui, in caratteri bianchi, si legge: Aérjaig recoQyiov rov Ilkovuiòi xaì rrjt; cTrjvfiiov avTov Aecovrov?. (*) Cfr. voi. II, pag. 309. (2) 2. A. Sard’ovòiòijg, Xgioziavixai èmyqacpai cit., pag. 59 segg. (3) Ibidem, pag. 58. -Àf Ì£ CO Pi Tsil/ltfMLÌlKÀl T\ TxAt GO N'T ovC-