CONDUTTURE E SERBATOI 29 FIG. 1} - DINTORNI DI CANEA - l’oRIGINE DELL’ACQUEDOTTO (461). la più copiosa fra tutte, sorte tuttora da un antico serbatoio, ornato al di fuori da un mezzo arco, con stemma irriconoscibile: e da presso, nella deliziosa ombra dei platani, è una diruta fontana (1). L’altra viene da S. Caralambo (presso la chiesuola dei Ss. Caralambo, Maria, Veneranda e Demetrio). La terza da Drumba (cioè « tromba »). Da queste due ultime sorgive, risarcite in epoca moderna, scaturiscono due corsi d’acqua, che sotto si congiungono. Più avanti invece, non lungi dalla chiesa di S. Veneranda (in quel di Perivòlja), si incontrano coll’acquedotto di Bu^undrja : e in un unico condotto, passando a Xeropighado sopra un piccolo ponte (2), raggiungono la fossa della città fra la porta Retimiotta ed il baluardo Schiavo. Pozzi e cisterne. — Le identiche precauzioni già adottate a Candia, determinate dagli identici motivi, spinsero il veneto governo a provvedere di pozzi e di serbatoi d’acqua l’interno della Canea, giustamente prevedendo come quell’acquedotto sul quale altri avrebbe fatto degli illusori assegnamenti, fosse da considerarsi invece come del tutto inutile nel disgraziato caso di un assedio (3). (*) Collez. fotogr., n. 461. struirsi delle cisterne in casa, cfr. V. A. S.: Dispacci da (2) Ibidem, n. 295. Candia, 6 febbraio 1690; e Relazioni, LXXXI: relazione del (3) Quanto alla pretesa di costringere i privati a co- capitano Pasqualigo.