ARSENALI 141 tilata della Sabbionara; sia in altro modo (1). Al che rispondeva Venezia il 3 novembre 1581 che, abbandonato qualsiasi altro progetto, si pensasse per il momento soltanto a costruire quelle quattro campate in prosecuzione delle anteriori che ancora mancavano per raggiungere il numero di quindici volute dal Foscarini: pronta da parte sua a contribuire ancora con nuovi denari e materiali(2). E di fatti, principiatisi i lavori nell’estate 1581 (3), l’anno seguente le campate erano già ridotte a tredici, ed il Senato replicava l’invio di altri fondi perchè si compissero anche le rimanenti due (4) : senza tuttavia che il rettore Gian Domenico Cicogna trovasse quei denari sufficenti(5): per cui Venezia inoltrava una grossa provvista di legnami®, seguita da 2 mila ducati(7). Così dal 1570 fino al 1583 l’arsenale di Canea aveva costato la cospicua somma di ducati 41190 (8). Ma se in tal guisa i quindici volti erano finalmente terminati(9)— i nuovi erano più corti dei vecchi e ricoperti di volte di pietra, — a Creta come a Venezia nel 1584 si tornava già a pensare di bel nuovo ad aumentarli(10). Fatti eseguire speciali rilievi dal governatore Rasponi, si era calcolato che ogni volto avrebbe costato 2 mila ducati e si era trovata accettabile la proposta dei cittadini di Canea, i quali offrivano mille ducati purché la nuova fabbrica non avesse causata demolizione alcuna di case private, bensì — venendo i volti costruiti in continuazione dei precedenti — avesse richiesto soltanto l’atterramento di qualche magazzino pubblico(11). Il Senato a sua volta approvò e mandò anche 4 mila zecchini (12). All’atto pratico, cominciatesi nel 1585 — sotto il generalato di Alvise Grimani — le due nuove campate all’estremità occidentale dell’arsenale, coll’intento di aggiungerle a quelle vecchie, fu d’uopo distruggere una casa privata e parte di un’altra2) V. A. S. : Senato Mar, XLVI, 236. (13) V. A. S.: Dispacci da Candia, I maggio 1585. (14) Ibidem, 11 dicembre 1585. (15) V. A. S.: Senato Secreti, LXXXV, 125.