in IL TI AVE E IL JMONTELLO ni « aeroplani nostri e alleati hanno contribuito dal cielo, colpendo con « kg. 15.000 di proiettili e decine di migliaia di colpi di mitraglia-« trici i vulnerabili bersagli delle truppe nemiche, costrette in spa-« zio angusto sulla destra del fiume.... ». I Bollettini del 21-22 parlano ormai della piena controffensiva dei nostri : « Ieri l’avversario sferrò ancora un forte attacco locale, « in direzione di Losson, a sud ovest di Fossalta, ma venne san-« guinosamente respinto.... ». In questa zona si sferrò il 16 giugno il violento contrattacco della Sassari da nord su Fossalta: della Bisogno da sud in direzione del Gorgazzo. Non meno sanguinoso fu il contrattacco della I1 Divisione di assalto, il 18. « Gli arditi puntarono in direzione delti lo Scolo Palumbo, di Ronche, di Capo d’Argine e di Fossetta. La « incursione fu una corsa fulminea : la resistenza nemica, che si af-« fidava specialmente ai vespai delle mitragliatrici, fu sgominata : « il colmello di Ronche, il paese di Fossalta, le case dell’Osteria di «Fossalta, le case di Capo d’Argine furono occupati di sbalzo: « Fossalta viene riconquistata senza che si spari un colpo di mo-« schetto: gli arditi vi si sono gettati a raffiche di bombe a mano, « c poi a colpi di pugnale ». La lotta continuò nella notte: « più « di mille prigionieri, 15 ufficiali, 25 mitragliatrici, 4 cannoncini da « trincea. Sono stati anche ripresi cinque nostri cannoni da campa-« gna che si erano dovuti abbandonare il primo giorno ». II 20 giugno la lotta fervette presso Capo d’Argine e il Fosso Palumbo. Masse nemiche furono gettate all’assalto, attraverso queste località, per riprendere la zona di Losson. L’attacco si ripetè cinque volte, e cinque volte gli Austriaci furono ricacciati dalla Brigata Sassari, che da sei giorni resisteva in questo settore agli assalti nemici. La lotta s’imperniò il 22 attorno alla Villa Prina presso Capo d’Argine. Quando al tramonto i soldati sardi, frantumato l’ultimo assalto, partirono urlando al contrattacco, fiancheggiati dalla furia dei battaglioni della Bisogno e 90 Bersaglieri ciclisti, il terreno fra Case Gradenigo e lo Scolo Corregio era infoltito di cadaveri ». In