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I MONUMENTI VENETI DELL’iSOLA DI CRETA
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14.	Palazzo Premarin, in Castello <0.
    Epigrafe sulla facciata.
    Al principio si completa:
Aedes has, quae facile (ur)tó- ornamentaiv
vocari (pos)jv>?/ .....
    L’epigrafe è interessante non solo perchè ci dà la data del 1598 come fabbrica del palazzo e ci tramanda il nome del proprietario Angelo Premarin, ma perchè contiene l’asserzione che la casa fu edificata ad ornamento della città e perchè ci rivela pure il nome dell’architetto, Emanuele Litino da Retimo.
15.	Casetta nelle vicinanze di S. Nicolò (2).
    Iscrizione scolpita sul cartiglio che gira sopra allo stemma. Secolo XVI.
Pax buie domai.
    Vedi voi. Ili, fìg. 135.
    L’augurio biblico è di uso alquanto comune in tutta la cristianità (3).
16.	Casa nel vicolo presso il portello del Castello (4).
    Lapide in due pezzi, mancante della prima parte:
    BVS-APRlLÌS-M:D:C:V]:NOB:MVLIERMARysSA-MECANO-,ELOCIVM-CXPLENS-PIVM:^:NOB:-Tl‘FÌLllV|R.TVTVM-OMNIVM-'CENERE-lNSIGNI,5'INFLOpjDA'-/?.TATE-AD-DIVOS-EREPlTl-HANC CVRAy ÌT:yiRCIN]Q,jVlRClKVT^.DIVVMpEDICANS-TEMPLVtl-WNCVPAVlTSTrì>lARlA-DE-MÌRACVL]S
   ... (?) (idi)bus aprilis 1606 nob(ilis) malier Marussa Megano, elogium explens pium —
nob(ilis).......filii, virtutum omnium genere insignis, in florida aetate ad dìvos erepti, batic
(sepulturam erigi) (?) curavit, Virgini q{ue) Virginam divum dedicans templum
nuncupavit s(anc)ta Marta de Miracalis.
    La frammentarietà della lapide non ci permette di riconoscere se la tomba era quella di un figlio della Megano o di altro suo affine (del quale sarebbe indicato invece il patronimico). Certo alla pia donna si deve la fondazione della chiesa di
S.	Maria dei Miracoli: i cui ruderi distano tuttavia alquanto dal luogo ove oggidì trovasi la lapide (5).
(J) Cfr. voi. III, pag. 223.	benedizione delle case).
(2)	Cfr. voi. Ili, pag. 228.	(4) Cfr. voi. I, fìg. n al segno * 31.
 (3)	«In quameumque domum ìntraveritis, primum dicite :	(5) Cfr. voi. II, pag. 141.
 « Pax buie domuì ». (Luca, X, 5 : donde passò al rituale di