LE ISCRIZIONI GRECHE 423 9. Zikalarjà: Chiesa di S. Michele. Lapide di pietra, di cm. 22X33, murata internamente, sull’alto della parete occidentale. Spaccata in due. Le lettere, di cm. 2 e meno, sono colmate di mastice nero: 1602. 'EreXrjódi ó Qiwg xal vsgòg vaòg xov xa^vaQxov Mrjxai]}., òC è-fóòov xal xónov ìeqéoq MrixaijX KaXcoyegojiovXov xxr/xogag tiqwxov. La sigla a pare che qui non deva interpretarsi per /uova%ov, dacché il Calogeropulo era prete, bensì come tiqmxov, e ciò in confronto coi fondatori secondari ai quali allude l’epigrafe seguente. Pubblicata dallo Xanthudidis (,). 10. Ibidem. Iscrizione affrescata nell’abside: IYHXìJÌAìYI fNSHÀCT^ RJYTOn OY^ 01 ÌTN-MONEBe ¿JYTOYC. 4I60N ioc M^/arjX MavovrjX Zxapàxc 'PavxónovXot Mvr][ióvE(ie avxovg aìcoviog. L’invocazione ¡xvr\ixóvEve è rivolta, piuttosto che al celebrante, allo stesso Signore, perchè ricordi eternamente i nomi dei benemeriti offerenti. Pubblicata parimenti dallo Xanthudidis (2). 11. Pithàri: Chiesa di S. Veneranda, nei dintorni. Iscrizione scolpita in uno degli archi della vòlta della navata sud: (*) Ibidem, pag. 106. (2) Ibidem. ~hióooOt o-' f erexKoeiwc^Yep NdoCTc^i Tos« a PXÒIffl oAÒìy K ° TT » 10 Pe crSMX àHAk'a AWFe P/oTFì5>v8 kTi To pac-<£- 41