LE ISCRIZIONI GRECHE 393 Nei tempi più antichi la datazione è indicata a mezzo del consolato — aggiuntavi tuttavia, a quanto pare, l’indizione. Ma soltanto un pezzo si ha di tale genere (Castelnuovo, n. 32), databile al consolato di Appione (539). Più tardi, cessati totalmente i consoli col 541 e venuta meno anche la costumanza di computare gli anni dopo l’ultimo di loro, la data è segnata soltanto per mezzo dell’indizione. Nel qual caso solamente se sia notata anche la qualità del giorno della settimana, è possibile di determinare, in base alle varie coincidenze, se non una data precisa, una più ristretta probabilità di date (cfr. Castelnuovo, n. 43 e 58). Della datazione bizantina dall’origine del mondo — di cui diremo più avanti — ci offre un esempio alquanto dubbio una epigrafe che sarebbe del 801-802 (Castelnuovo, n. 27). Quando la data manca totalmente, ci sovviene l’aiuto di qualche nome storico, come nelle epigrafi acclamatone imperiali (Castelnuovo, n. 29). Negli altri casi, dovrebbe intervenire l’aiuto dei caratteri epigrafici. Ma, davanti al numero limitatissimo dei pezzi databili ed alla incertezza della datazione stessa, e davanti d’altra parte alla varietà dei tipi lapidari, il cui confronto con altri esempi del mondo bizantino non può essere che alquanto incerto, è troppo arduo l’avviarsi su tale strada. Interessante in modo particolare sarebbe il potere stabilire quali fra le varie nostre epigrafi siano da riportarsi al secondo periodo bizantino, vale a dire ai secoli XI-XII, dalla cacciata degli Arabi al dominio italiano. Ma è a credersi che tale caso si verifichi ben di rado (cfr. p. es., CANDIA, n. 1; Castelnuovo, n. 31), tanto più se si consideri che — come vedremo tantosto — nello stesso secolo XIII mancano quasi totalmente le iscrizioni. Evidentemente il dominio arabo fu fatale per la civiltà dell’isola : persino la metropoli greca è dubbio se rimanesse a Gortyna o forse trasportata a Candia nella nuova capitale. Periodo veneto. È bene avvertire fin da bel principio che la silloge delle epigrafi greche di questo periodo, oltre che escludere, come si è fatto fin ora, le semplici iniziali, i graffiti e le iscrizioni segnate su campane o su altri oggetti mobili(l), tralascia pure tutte le epigrafi di carattere religioso le quali, non contenendo nomi di persona o date di (*) Unica eccezione abbiamo creduto di fare per le olle provenienti dal Milopotamo. scritte stampate o graffite sulle grandiose e caratteristiche