i«5 "NIELLA QUERRA 1915-1918 Il 15 maggio del ’17, un notevole combattimento navale si svolse nel basso Adriatico. Un forte e veloce reparto nemico piombò sopra alcune piccole unità, adibite alla sorveglianza dello stretto di Otranto, affondandone parecchie. Accorse prontamente unità italo-inglesi, al comando del contrammiraglio Acton, dopo vivace combattimento le navi avversarie furono costrette a ripiegare su Cattare, gravemente danneggiate. L’anno 1917 si chiuse, poi, con una bella e fortunata impresa, che per la prima volta fece conoscere a tutta Italia il nome di Luigi Rizzo. Nella notte dal 9 al 10 dicembre una sezione di mas, penetrata nel porto di Trieste attraverso le formidabili ostruzioni, lanciava quattro siluri contro due grosse corazzate austro-ungariche, che vi erano ancorate: la « Wien » e la «Budapest». La « Wien », colpita dai siluri lanciati dall’unità del tenente di vascello Luigi Rizzo, colava immediatamente a picco e gli arditi violatori dei rifugi nemici, benché fatti segno a lor volta al lancio di siluri e ad intenso fuoco avversario, rientravano immuni nella loro base. Anche alle dure battaglie, svoltesi in quel triste anno 1917 sul-l’Isonzo, la Marina dette il suo contributo, bombardando le posizioni austriache ddl’Ermada con potenti artiglierie, installate su pontoni. Dopo la nostra ritirata al Piave, poi, fu affidata alla Regia Marina la difesa dell’estremo tratto della nostra linea, che si appoggiava all’Adriatico; una brigata di marinai scese nelle trincee accanto ai fanti e rimanendovi sino al termine della guerra e partecipando onorevolmente alle battaglie del Piave e di Vittorio Veneto, incise anche nella storia della guerra terrestre pagine superbe di valore, e di ardimento, come quella che narra la morte gloriosa del tenente di vascello Andrea Bafile, il « rude ed eroico fratello » di D'Annunzio. La R. Marina, inoltre, assunse, dopo la ritirata, la difesa ad oltranza di Venezia, mantenendo inviolato il dominio dell’Adriatico, la cui importanza era ancora accresciuta in quel periodo delicatissimo della nostra guerra, per il fatto che un eventuale sbarco