340 Parie I - Considerazioni di oggi. tendeva a dare alla politica interna. Per sedare il sobollimento slavo, per legare gli slavi al proprio carro, l’arciduca Francesco Ferdinando diventava sempre più apertamente slavofilo, antimagiaro e antitaliano. L’avvenimento esterno, che nel primo decennio del secolo ventesimo, ebbe le più ampie ripercussioni sulle sorti della monarchia fu la sconfitta della Russia nella guerra col Giappone, con la successiva rivoluzione a Mosca e Pietroburgo e con l’adozione del parlamentarismo anche nell’impero degli czar. Alla Russia veniva definitivamente impedita l’espansione asiatica. Essa ripiegava su sè stessa e, fatalmente, concentrava le sue energie sui Balcani e sul Bosforo. La creazione della Duma dava influenza politica alla borghesia panslavista. Era il nazionalismo panslavo delle classi medie che succedeva all’imperialismo puro, coloniale dell’antica classe dirigente aristocratica, che sentiva poco i vincoli razziali. Tutti gli slavi, persino i polacchi, guardavano ormai a Pietroburgo con nuove speranze. Onde il Sieghart (op. cit., pag. 75) giustamente conclude: il panslavismo diveniva forza politica. La Duma russa segnava una svolta nuova nei destini della monarchia. Infatti le masse operaie, aizzate dagli agitatori, chiesero a gran voce, specie in Boemia, il suffragio universale anche nella monarchia degli Asburgo. Dopo resistenze tenaci, per il volere della Dinastia e, sopra tutto, come si è già rilevato, dell’arciduca ereditario, venne, nel dicembre 1906, approvata la legge sul suffragio universale. Nel maggio 1907 venivano bandite le prime elezioni generali col nuovo sistema. Nelle ultime elezioni col vecchio sistema avevano votato 1.217.993 elettori; nel 1907 ben 4.615.020 elettori deponevano le loro schede nelle urne. Sembrava che grandi cambiamenti dovessero maturare attraverso la mutata costituzione parlamentare. Qualcuno fu a favore della dinastia, ma, nel complesso, il nuovo sistema acuì le lotte nazionali, non le attenuò. La forza naturale del sentimento di nazionalità spezzò ogni sforzo, per quanto sapientemente aiutato, di socialismo internazionalista. In questo, la dinastia, per esclusivi scopi dinastici, commise un vero tradimento verso le nazioni e la Chiesa : essa favorì