Per la integrazione coloniale di Trieste. 525 dei medi ter raneisti per neutralismo, noi non vogliamo ora estendere i nostri desideri sul possesso attuale di colonie dell’Intesa, ma convergerli sui territori liberi dell’Asia Minore. A parte la ragione fondamentale, suprema del sommo benefìcio, per l’Intesa, dell’intervento italiano, sta il fatto che, nell’appagamento dei suoi bisogni coloniali, l’Italia ha diritto di ottenere nell’Asia Minore la zona più vasta e più ricca, per tutta una serie di ben basati motivi. C’è, anzitutto, una ragione teorica generale che dimostra il buon diritto coloniale dell’Italia nel Mediterraneo. I grandi interessi economici e marittimi dei due Stati colonialmente più importanti della Intesa sono preponderantemente atlantici; quasi del tutto per l’Inghilterra, in notevolissima misura per la Francia. Inghilterra e Francia sono paesi gravitanti Sull’Atlantico. L’Italia, invece, è uno Stato mediterraneo, anzi è lo Stato mediterraneo per eccellenza. In opposizione a questa situazione di fatto, la Francia e l’Inghilterra detengono nel Mediterraneo il più ampio possesso coloniale, mentre l’Italia non possiede che soltanto la Libia ed anche questa da poco tempo. A siffatta ingiusta inferiorità di condizioni deve esser posto riparo. E, poiché a differenza dei mediterraneisti per neutralismo, noi siamo fautori sinceri e calorosi dell’intervento, non affacciamo, come dicemmo, in questo momento, pretese di una generale revisione del possesso coloniale nel Mediterraneo, ma ci limitiamo ad accentuare ¡’ingiustizia sofferta, perchè se ne tenga il dovuto conto, per ripararvi, nella spartizione dell’Asia Minore. Giova, a questo proposito, notare che nel far valere i suoi diritti sull’Asia Minore, l’Italia non può disgiungere i suoi titoli di interessi e di efficienza di penetrazione marittima ed economica da quelli di Trieste. Essi formano un tutto inscindibile, che l’Intesa non può non riconoscere, poiché ha ammesso che Trieste spetta di diritto all’Italia. E forma un tutto inscindibile, anche perchè l’attuale funzione levantina di Trieste altro non è che la perpetuazione nei tempi presenti della secolare funzione mediterranea di Venezia. Trieste è il grande porto europeo dell’Asia Minore: è divenuto tale per l’eredità che ricevette da Venezia e per virtù propria. Trieste non solo sovraintende alle correnti commerciali che si svolgono fra l’Europa centrale ed il bacino orientale del Mediterraneo, ma ritira, per conto dell’Asia Minore, da tutto il mondo, anche dalle terre più lontane, la maggior parte delle merci che occorrono a questo paese, cui fornisce e il caffè del Brasile, e il riso delle Indie, e lo zucchero di barbabietola e i filati di cotone, ecc. Da ogni parte del mondo giungono a Trieste prodotti e merci destinate, attraverso la intermediazione dei commercianti triestini, all’Asia Minore.