450 Parte II - Carte di ieri. ha concentrato tutta la sua attività in linee per Nuova-York (passeg-gieri) e per l’America del nord in genere (merci), per il Canadà, per il Brasile e l’Argentina, per le Antille e l’America centrale; la società « Tripcovich » congiunge Trieste con Venezia, Ancona e la Libia; altrettanto fa la « Società italiana dei servizi marittimi » ; la « Dalmatia » cura i trasporti di passeggeri e merci per la Dalmazia; la « Raguseo » ha linee per la Dalmazia e per Buri; /’«Adria» fa i servizi col Medi-terraneo, l’Europa occidentale ed il Nord-Africa; la « Puglia » fa far scalo a Trieste alle sue linee adriatiche (costa orientale ed occidentale); alle relazioni con Ravenna è provveduto dal piroscafo dello stesso nome; la società «Levante» intrattiene una linea fra Trieste-Fiume e l’Australia; la « Cunard » trasporta emigranti nell’America del nord; la « Canadian Pacific Railway » li conduce nel Canadà; linee regolari nell’Adriatico sono gestite, oltre che dai « Servizi marittimi », dalla « Dalmatia », dalla « Raguseo », dalla « Puglia », ecc. anche da Marti-nolich e figlio e dall’«. Ungaro-Croata »; a Trieste fanno scalo, per varie linee, anche i piroscafi della «Veneziana» della «Wilson Line», della «Freitas Linie» e di qualche altra compagnia. Non mancano, come si vede, le occasioni di trasporto a Trieste, tanto più che, oltre alle linee regolari, ci sono i servizi della marina libera. Eppure v’è sentito bisogno di ulteriori comunicazioni regolari con parecchi paesi e per molte linee già esistenti sono desiderati ampliamenti e intensificazioni di percorsi. Anche una più viva partecipazione della bandiera italiana ai traffici triestini sarebbe salutata con gioia. Accanto al lavoro commerciale, cui la massima parte delle linee succitate attende con particolare attenzione, s’è venuto sviluppando negli ultimi anni a Trieste un certo movimento di emigranti. Esso è ancora assai lontano dalle cifre che sarebbe logico raggiungesse. Infatti, mentre l’emigrazione dall’Austria-TJngheria si aggira intorno alle 300 mila persone all’anno, gli emigranti che prendono la via di Trieste sono appena qualche cosa come 20.000 persone. Egli è che Amburgo, Brema e gli altri porti nordici attirano a se l’emigrazione transoceanica dell’Austria-Ungheria. Essi hanno a proprio vantaggio l’arma potente del « pool » che impone alle compagnie di navigazione triestine di non trasportare da Trieste un quantitativo d’emigranti superiore alla bassa quota da esso assegnata loro. Nè le compagnie triestine hanno la possibilità di opporsi, chè non troverebbero alcuna protezione da parte dello Stato, non essendovi in Austria una legislazione sull’emigrazione.