514 Parte II - Carte di ieri. Wickenburg a Trieste e a Fiume per far assaggiare agli italiani un regime di speciale favore, che manda cannoni e fucili in Eritrea per provocare movimenti contro l’Italia, che manda emissari in Albania per inscenare rivolte contro l’Italia, che fa distribuire fucili ai ribelli arabi in Libia perchè sparino contro i nostri soldati) dall'intervenire contro gli Imperi centrali è questo: che l’Italia, quando la avrà definitivamente rotta con gli ex-alleati della Triplice, sarà in balìa dell’Intesa, sarà la schiava umilissima della Francia, di cui dovrà eseguire le volontà nel Mediterraneo. L’argomento, profondamente errato, fa tuttavia presa su molti e quindi va discusso in connessione col problema del Mediterraneo. L’Intesa come è oggi composta è tutt’altro che un gruppo omogeneo, organico, con interessi analoghi, combaciami o per lo meno non antitetici. E in questa Intesa, non è certo la Francia quella i cui interessi hanno la prevalenza. La Francia, per il suo profondo malessere interno, prodotto di una stanca vecchiezza di razza, è nella sua fase declinante. Neppure la vittoria dell’Intesa ne risolleverà la posizione politica nel mondo. Essa si trova ormai nelle condizioni di subire gli avvenimenti, non di provocarli; tutto l’andamento della guerra lo dimostra all’evidenza. La guerra attuale non si combatte dall’Intesa per amor della Francia, ma ciascuno Stato lavora alla concretazione dei suoi ¡yartico-lari interessi, pur attraverso l’effimera unione dell’Intesa del momento. Nulla contiene maggiori germi di discordie e di dissidi che l’alleanza della guerra combattuta, suscitatrice d’appetiti. Tutta la storia è li a documentare tale verità. Orbene, nell’Intesa c’è la ragione di un profondo dissidio d’interessi post bellici: fra l’Inghilterra e la Russia. Questi due paesi si incontrano nei loro desideri di espansione in parecchi territori, nella Persia e per la questione degli stretti. La Persia sarà domani il pomo della discordia, più che l’Asia Minore, dati gli interessi in giuoco britannici e russi. I Dardanelli la Russia li vuole aperti e suoi, l’Inghilterra internazionalizzati. Nei Balcani l’Inghilterra non tollererebbe tendenze egemoniche russe. L’Inghilterra è pure alleata del Giappone e questo ha interessi fondamentali contrari alla Russia. Son queste ragioni reali di dissidio fra la Russia e l’Inghilterra, che le convenienze del momento possono fare tacere, ma che non faranno scom¡ta-rire per sempre, sopra tutto dopo la guerra. La Russia si appoggia sopratutto alla Francia, fra le Nazioni occidentali. Pertanto l’Inghilterra nella sua politica anti-russa di domani si unirà a chi domani avrà interessi contrari alla Francia: l’Italia. L’allenza italo-inglese dovrebbe essere il cardine della nostra politica post-bellica. La storia e le grandi correnti degli interessi internazionali l’indicano chiaramente. Non solo. Schiacciato il sogno egemonico tedesco d’oggi — nonostante la canzone dell’odio contro l’Inghilterra