32 Parte 1 - Considerazioni di oggi. vatore Segrè-Sartorio, Giorgio Pitacco, Silvio Benco, Bruno Ferluga, Vittorio Fresco, Nicolò Cobol e Angelo Scocchi — quanto e sopra tutto come un imperativo categorico sgorgante da un pericolo nazionale sempre più grave, impetuoso, stringente da ogni parte, vero assedio sistematico di una cittadella da ogni lato minacciata. La percentuale dell’irredentismo variava da categoria a categoria, nella medesima città: era nulla nell’aristocrazia, piccola aristocrazia di nomina imperiale, mercanti, industriali e banchieri arricchiti, era modestissima fra i grossi commercianti e armatori; un po’ più notevole fra gli assicuratori, sensibile negli esponenti migliori del commercio al dettaglio e nell’artigianato; considerevole fra i funzionari dello Stato e privati; alta fra gli impiegati del Comune e delle aziende comunali; elevatissima fra le classi intellettuali, professori, avvocati, medici, ecc. ; insignificante fra gli operai. L’irredentismo più vivace e ardente era, com’è naturale, professato fra i giovani. Diventava più cauto e prudente fra gli anziani. Ma c’erano delle nature eternamente giovani : come Attilio Hortis, come Riccardo Zampieri. come Carlo Banelli, per accennare solo a tre delle più belle tempre dotate di perenne giovinezza. Gli irredentisti consapevoli saranno stati, in media, il due per cento della popolazione: circa cinquemila persone, a Trieste, sopra un quarto di milione di abitanti. Il dieci per cento di questa « élite » irredentista — ossia un mezzo migliaio di persone — sarà stato, attivamente, irredentista con le opere, oltre che, passivamente, nel semplice pensiero e nella aspettante fede. « Irredentista con le opere » va inteso come stato di sensibilità vigile e di appartenenza ad associazioni di avanguardia o come avanguardia irredentista in associazioni più numerose, ma a carattere semplicemente di difesa nazionale. Infine il dieci percento di questo dieci percento — una cinquantina di persone — saranno state le attrici quotidiane, gli stimoli costanti, le punte, della latente e visibile preparazione insurrezionale. In questo gruppetto, che doveva essere di costante agitazione, chi sviluppava la sua propaganda con la parola, chi con gli scritti, chi con gli